Venere in pelliccia

martedì 2 gennaio 2018         10:29

Trim Trim

Ti togli la pelliccia?

Si sono nuda Ci vedremo spesso ed io verrò, così, nella tua casa e mi spogliero' vi abitero' nuda Certo per tempo delle mie visite Un ora, mezza, due ore. Un pomeriggio intero.

Resti a pranzo

Chi cucina

Ma io certo

Va bene credo che della sana pasta possa farmi bene Grazie

Così oggi abbiamo detto al mondo che ti piace stare nuda e che lo fai qui con me?

Che ai visto Emiliano No certo non lo sa nessuno soltanto con lui ò parlato che vengo spesso qui da te.

No non l'ò incontrato e come potrebbe immaginare che sei qui con me e sei nuda. Voglio dire potrebbe maliziare su quelle cose dell'uomo e la donna insieme e soli di certo non immagina che siamo a pranzo insieme io con gli abiti e tu nuda.

Già certo come potrebbe e perche

Forse se uscissi di casa nuda per tornare a casa potrebbero di certo pensare qualcosa ma non immagginare questa tua intenzione

Non posso uscire nuda fuori è freddo e nevica. E tu perche non ti spogli vengo nella tua casa nuda per tutto il tempo e tu rimani vestito?

Ma lo ai appena detto tu perche fuori è inverno.

Mi passi l'acqua

Si grazie

Ormai è da questa mattina che mi vedi nuda

Bene comunque ci sono i piatti da lavare ovvio che li lavo io.

Basilio va sul serio a lavare le stoviglie con cui anno pranzato finito ciò tornano a parlare.

Vorrei sapere come mi trovi ti piaccio nuda?

Sei bella.

E se fossi di un altro colore i capelli il sesso che so le ascelle?

Ma certo sei bella

E se fossi glabra Completamente avessi l'alopecia Faresti all'amore con me mi baceresti il corpo, accarezzeresti?

Ma certo ma non ai l'alopecia e credo che tu non mi stia chiedendo qualcosa come se fossi con gli abiti. Già

Questa notte, sai vorrei dirti che ò trascorso credo tutta la notte con il pene eccitato Nel dormiveglia

mi sono accorto di ciò ma non ricordo di aver sognato nulla che potesse Che vuoi dire tu sei vestito e io nuda.

Ò pensato ora vedendo te alla mia notte scorsa Se gli essere umani nella loro nudità farebbero all'amore sull'effetto prodotto dalla loro nudità

E allora se avessi sognato può darsi che avresti avuto un orgasmo provato un piacere che nel sogno ti sarebbe sembrato autentico

Ti dico appunto ciò quando due persone che palesemente nude sentono il bisogno di essere presi dalle necessità che la natura osserva per se. Per esempio ci sono giorni in cui la donna a il sesso naturalmente predisposto all'amplesso per la fecondità credo in ogni tempo meteorologico circa a metà del ciclo mestruale le sue secrezioni vaginali sono più dense proprio per questo e se fossi all'oscuro di ciò Ecco io saprei o sarei preso dal processo che la natura svolge per se stessa e indotto all'amplesso?

Che vuoi dire io sono nuda e tu vestito

Nulla soltanto ò voluto chiedermi ciò in tuo presenza mi sembra più sensato Sensato che vuoi dire

Che io sono un uomo e tu una donna anche amica Bene è l'ora della cena cucino per due?

Va bene ma i piatti stavolta li lavo io.

Si certo e per la notte resti a dormire qui? Ti indico dov'è il tuo letto

Dammi un giaciglio uno di quei letti sulla in terra ci dormirò coprendomi con la pelliccia. Però vorrei chiederti che quando ti sarai tolto i vestiti e prima di metterti un pigiama verra da me e resterai un po' con me, verrai Basilio?

Certo Genoveffa verrò e sarò lì con te. Buona notte.

Gennaio 2018 Patrizio Marozzi


 

Teatro

Di

Patrizio Marozzi

 

Rif.

www.ilmanoscrittodipatriziomarozzi.it


In quell'istante

sabato 23 giugno 2018         09:30

Diciamo che la scena è buia, forse ci sono molte persone sul proscenio ad assistere alla commedia o forse qualche persona. Resta tutto così per un po' di tempo.

Poi si accende una luce sopra ad uno specchio appeso al muro, resta tutto così per un po' di tempo. Poi compaio due luci prima una poi l'altra sul pavimento teatrale. Sono due luci circolari. l'una è da una parte l'altra dall'altra in diagonale, cioè una più avanti dell'altra.

Si ascolta una voce provenire da una delle luci, quella più indietro, proiettata sul pavimento.

-    Allora è vero, come lo ai saputo? E se è possibile.

-    Ò ascoltato Dio che parlava con se stesso ad alta voce.

-    Eva! Ma come, che a detto?

-    Che il sesso dell'uomo va dentro il sesso della donna e che le uova della donna si uniscono al seme dell'uomo. Adamo credo che intendesse che il tuo sesso è quello che ai tra le gambe.

-    Eva e il tuo a detto qual è, se sbagliamo che succede, o meglio che succederà se …

-    Adamo io credo che l'unico buco che ò e che sembra che sia lì per qualche motivo che non comprendo è questo che ò tra le gambe dove tu ai il tuo che esce in fuori. - Le due luci sul pavimento si sono mosse ed ora sono l'una dinanzi l'altra - Eva allora possiamo farlo?

-    Sì Adamo.

-    Dì ancora, Si! Eva dillo.

-    Si! Si! Si!

-    Guarda Eva più dici sì e più il mio sesso si gonfia e s'indurisce.

-    Mettilo qui Adamo, dai, così!

-    Eva che calore meraviglioso, che faccio.

-    Continua così, così e quando senti qualcosa continua finché non smetti e continuiamo come sentiamo finché non smettiamo.

-    Le luci ora sono una nell'altra mantenendo l'asimmetria nello stare insieme - Ed ora Eva che facciamo?

-    Adamo aspettiamo che l'uovo e il seme crescano ed escano.

-    Credi che escano da qui dove sono entrato io?

-    Adamo credo di sì.

-    Eva, va bene, chissà che sarà mai. 

 

 


 

 

Un uomo e una donna

mercoledì 18 luglio 2018         09:07

Lei, scopiamo!

Lui, che significa perche vuoi farlo?

Lei, perche è bello, perche mi va, perche è curioso e piacevole.

Lui, sì, ma se vuoi farlo bisogna sempre pensare a come proteggerci dal fatto che possiamo rimanere, dico così per dire incinta.

Lei, Bene se fosse ci sono tanti modi, veloci e pratici, un preservativo, o anche qualche mezzo un po' più improvvisato, o sennò mi metto un diaframma.

Lui, ma se già lo ai il diaframma e poi usi la pillola, il mio è un discorso ipotetico sul perche facciamo sesso, e, se poi in realtà lo facciamo veramente.

Lei, be' insomma facciamo all'amore ci piace stare vicini a contatto con il piacere sessuale. Lui, certo è fare all'amore non può essere altrimenti, ma il sesso sa quello che deve fare noi possiamo pensare soltanto al piacere.

Lei, facciamo all'amore?

Lui, certo è bello ma perche, che vuol dire tutto questo desiderio questa voglia di toccarci quasi assaggiarci, di sapore umore sudore di momenti lunghi o brevi di carezze e baci, tenui intensi o appassionati.

Lei, che vuoi dire, che vi è qualche motivo perche non dovremmo farlo?

Lui, non dico ciò, ma se fosse tutto naturale non dovremmo pensare a come evitare di rimanere incinta, si fa per dire.

Lei, certo, possiamo farlo ma mica è detto che succeda, ci sono tanti motivi perche potrebbe non succedere, giorno mese anno stagione vita persona.

Lui, già, ma per altrettanti motivi può accadere e noi ogni volta che facciamo all'amore dovremmo lasciare libera questa ipotesi.

Lei, bene ma potremmo anche amarci non sempre allo stesso modo per forza sino al compimento estremo dell'atto di accoppiamento.

Lui, si questo è possibile insomma è bello, è vero, ma può essere un altro discorso.

Lei, come fossero momenti diversi e separati l'uno dall'altro, io non lo credo, tu stesso ai detto ch'è la natura che sa quello che fa, quindi l'essere è nei limiti delle possibilità naturali, va oltre forse per partecipazione, voglio dire per sincerità e onestà.

Lui, ma pochi sono così concreti da essere altrettanto possibilisti accettando la natura e la libertà.

Lei, dai godiamoci questo momento.

Lui, Vuoi dire che possiamo fare quello che vogliamo, anche nulla.

Lei, Certo ormai credo di essere definitivamente in menopausa.

Lui, be’ sai stasera ci facciamo una bella pomiciata - aspettiamo ancora un po' per esserne proprio sicuri.

Secondo atto

Le stesse parole a personaggi inversi, Lui diviene Lei. Lei diventa Lui.

 


 

 

È nato così

sabato 28 luglio 2018         09:28

-    Tutti gli incontri nascono sempre da quello stesso incontro.

-    Che intendi dire?

-    Dal primo incontro sessuale, voglio dire tra un uomo e una donna sono nati tutti gli altri modi di stare insieme tra tutti i corpi umani che stanno insieme.

-    Che significa?

-    Parlo semplicemente dei rapporti di piacere sessuale.

-    Certo sembra cosa ovvia, il sesso nel suo modo è in tutto questo.

Cioè vuoi dirmi che vuoi un figlio e che lo vuoi fare sessualmente con me.

Certo è così, perche non dovrei dirtelo.

E lei che ne pensa ovviamente lo sa, lo avete deciso insieme credo, o no!

Ma certo. Ci sei venuto in mente tu, è una cosa un po' complicata certo, diciamo che potresti essere un parente diciamo.

Certo è un po' triste comunque io dovrei fare all'amore, sesso con te finché non resti incinta?

Finche non resto incinta, certo.

Ma non sarà che anche lei vuole un figlio e ne facciamo uno per una o anche più se sono gemelli. Be' per adesso abbiamo deciso così poi si vedrà.

-    ALLORA come lo chiameremo?

-    Non so lasciamo fare al caso, quando nascerà ci penseremo.

-    Allora andiamo avanti con il fare all'amore finche non ce ne accorgeremo.

-    E certo che vuoi fare?

-    Bene potremmo anche prenderlo bello e fatto, e, che non ci farà stare svegli la notte.

Una Maddalena

giovedì 16 agosto 2018         09:43

Quello che intingerà il pane nella mia ciotola. E così dinnanzi a tutti gli altri discepoli Giuda a intinto il pane, ed è andato, quasi non fosse possibile. Che cosa intendesse Giuda in quel modo manifesto a tutti. Come fosse comprensibile soltanto a Gesù.

-    Non lo so perche lo a fatto, a mostrato a Gesù la fiducia della sua parola finanche mentre Gesù gli diceva che lo avrebbe tradito, mostrando se stesso come il compimento di quel Gesù a appena detto agli apostoli. Giuda e il suo amore strano inesplorato della coscienza che non comprende.

-    Lui si avvicina a lei e la bacia sulla fronte. Ecco è lui, perche con un bacio, perche non lo a semplicemente indicato alla guardie, se lo stava tradendo perche non lo a schernito come un estraneo, ma baciato come lo amasse.

-    Il silenzio incombe su tutto il significato della stessa memoria ancora come se la coscienza non sapesse conoscesse, come se fosse un atto di amore e fiducia. Gesù intima ai discepoli di non reagire e non fare violenza.

-    Su Giuda cade il peso enorme e la sconfitta come se la fiducia riposta nell'interpretazione del suo pensiero e quello degli uomini non avesse la possibilità di capire l'amore stesso di Gesù e sceglie di morire con un suo Maestro.

-    La fede è qualcosa di così semplice. Se Giuda a smarrito il Maestro che vedeva in Gesù il ladro sulla croce gli chiede di risorgere con lui, crede nella sua fede. Semplicemente. Giuda a compiuto il suo gesto vicino al maestro, il ladro sulla croce vicino alla sua fede.

-    Se dicessi io non credo in Dio perche non lo vedo in quel ch'è manifesto, è lo stesso che dire di qualcun altro io credo.

Una lezione sul sesso

mercoledì 22 agosto 2018         09:10

Allora il sesso serve per la riproduzione, giusto?

Sì!

Esso è fatto di amore e desiderio di amare qualcuno con il piacere sessuale, giusto?

Si!

Per il motivo che implica l'amore e il desiderio non sempre si completa nell'accoppiamento, giusto?

Si!

Le persone che vogliono fare sesso insieme spesso lo valutano in definizione sociale o di possibilità, sia per la riproduzione che per la convenienza dello stare insieme per piacere. Giusto?

È pare di sì! Bo! Può darsi che si usi.

Il sesso e l'amore sono fatti d'intimità fisica e di pensiero tra la persona e la persona e anche il piacere può essere in tale intimità, come confidenza e sincerità, giusto?

Be' sì, speriamo, ma però

Chi s'incontra con un'altra persona può sapere come essere autentico. Giusto?

Sarà! Speriamo.

Bene per oggi basta.

Non ci dà nessun compito, ah aha ah, scherzavo.

Un giorno qualsiasi

domenica 28 ottobre 2018         16:46

Non so dirti cosa significhi. Spesso non conosco neanche bene cosa vogliono, propongono vorrebbero eseguono non si sa bene cosa.

Forse perche, può essere, immaginabile. Il solito questo, per questo diciamo.

Già! Comunque mi sembrano strani come dei maniaci, cioè dico stanno sempre a darsi importanza per ogni cosa che li fa apparire in qualcosa, come a ricordarsi, tu non vuoi.

Ma! Forse per ricordartelo.

E che vuol dire questo meccanismo contorto di appagamento e bisogno e, come un vecchio stilema sempre presente e assurdo. Non puoi essere quel che sei devi fare quel che è giusto.

In realtà ciò che dici è un eufemismo, non significa nulla quel che è giusto, quel che si sentono obbligati loro a fare e per questo motivo è giusto obbligarti.

Vuoi dire che c'è un pensiero che dice se c'è qualcuno che fa altro, loro, o noi si penserebbe siamo soltanto altro.

Forse altro e, qualsiasi.

Allora cosa dici ch'è soltanto una prepotenza?

O una viltà!

Ma che vuol dire tutto quello che c'è in abbondanza non può essere ridotto in miseria, con una prepotenza o un potere limitato come fosse un circuito dentro un recinto.

Dici la gabbia del concetto, e dell'azione. Come dire se con quel che mangi ti nutri, non puoi più nutrirti se non ti è possibile mangiare.

Ma se ò da mangiare posso anche fare altro, come del sesso e riprodurmi, o fare ancora sesso.

Così appare mostruoso, sia l'una che l'altra cosa.

Cioè, dici sia l'obbligo che la possibilità, sembrano codesti cercarsi tra questi modi di essere persona. Non mi è mancato nulla, perche vorrebbero il contrario, perche sentono di non essere liberi o nel bisogno di controllare ciò che credono come bisogno?

Potremmo ora io e te fare del sesso e non sapere cosa accadrà, se lasciamo che le cose accadono.

Eppure se tutto ciò fosse sotto controllo - sembrerebbe lo stesso evento.

Ma ne conosceremmo un altro significato, anche noi dovremmo obbligare altri, ad essere così come siamo costretti a essere noi, sotto controllo.

Ò già dimenticato tutto ciò non significa nulla per me, non li considerai e non li considero per ciò che intendono o dicono.

 


 

 

Sesso dove non siamo

lunedì 29 ottobre 2018         08:36

Come in questi anni non si comunica, forse le persone possono comprendere di più ciò che si dice e si manifesta.

Io dico che non si comunica ci si guarda sempre in qualche immagine che non è presente nel luogo con chi si è. E per sentirsi più o meno qualcosa, un riferimento sociale.

Vuoi dire che interiormente non partecipiamo quando si è con sé.

È come dire che non si sa cosa si vuole né che siamo quando si è soli?

Come dire che non vi sono incontri diretti, persone che parlano di sé con chi è presente e senza che si veda, altrove.

Comunicarlo altrove per dire in un altro luogo più lontano dal presente.

Già! Con persone che sono in un luogo lontano da dove è l'altro con cui parla.

Ma le parole come gli oggetti raggiungibili sono ovunque, sia che si riproducano o rimangano dove esse sono collocate.

Devo dirti che le parole scritte sono sempre oggetti creati dall'uomo, come dei disegni metrici che contribuiscono ad ascoltare quando si parla con sé. L'uomo umano può rappresentarsi come suono, può essere fotografato ma è raggiungibile soltanto come se fosse una statua.

Questo è il peso della materia più che l'essere presente. Se fossi presente dov'è questa condizione materiale il presente è in me come io sento interiormente, sono interiormente. Ma se un concetto che mi dà sicurezza non è presente con chi sono in quel momento, dove sono, con chi comunico, allora debbo parlare, essere libero di farlo, per capire o soltanto per cercare di esserci. Lì cosa accade, noi stessi raggiungibile, comunicabile, espressione, contatto. Non possiamo sopraffarci se siamo con sé, né il prossimo.

Si comunica soltanto per immaginarsi, o per conoscere di là dell'immagine socializzata che rassicura l'insicurezza che non sappiamo di sentire e forse semplicemente conosciamo?

Il palco

venerdì 2 novembre 2018         08:07

Al - i termini le etichette i ruoli o le funzioni nei ruoli. Come appare questo concetto. Se una persona molte persone dicono chi sono come gli venisse detto chi sono e cosa devono fare. Così ripetono ogni volta questo, con chiunque sono insieme, l'altro deve decodificare ciò che dicono più che scoprirlo, insieme, o saperlo. È una forma di essere come se si fosse immaginazione di se stesso e l'altro. Se sei un fantasma della tua rappresentazione sei visto soltanto dall'immagine della rappresentazione e chi immagina quell'immagine. Con un altro fuori da questo concetto del pensarsi non soltanto non saresti visto, ma neanche lo vedresti, meglio non sentiresti interiormente né il pensiero, forse, che si manifesta con esso né di importerebbe del Suo essere, perche non lo rappresenti nel tuo esserci. Ciò è evidente potrebbe essere anche reciproco, come se tu fossi un fantasma con cui non si comunica se non nella stessa condizione che s'immagina esserci. Chiunque è questo fantasma è sempre rappresentato in un modo collettivo di immagine di riferimento - spesso per condizione d'interesse o bisogno nascono altre immagini collettive che per rappresentarsi sulla rappresentazione contrastano il concetto e cercare di essere visti collettivamente e manifestarsi agli altri nei gruppi di fantasmi, dei gruppi fantasmi. Mi chiedo comunque dinanzi alla condizione di fantasma, Io qualunque sia la mia condizione di bisogno amore, o necessità, come posso, ma potrei non considerare in tale condizione di essere il senso del mio sentire questa persona prossima quando mi è prossima e vicina, quando mi è vicina, anche se in questa strana invisibilità. Una prostituta non bacia ma fa qualcosa in riferimento all'immagine che à per volontà della sua condizione, o per coercizione alla sua volontà per questo come dovesse essere altro da questo che fa, che forse vorrebbe essere o è, ma la sua rappresentazione di sé e dell'altro è mediata come dovesse non esserci. Questa descrizione è una condizione estrema, nessuna persona riesce realmente ad essere questo in un insieme sessuale, anche se il fantasma fa della prostituta la persona e l'altra persona non è un fantasma. Del resto il gioco delle parti, sia esso nella tragedia o nella cura della giornata, ci mostra una condizione rispetto ad un'altra che in qualche modo finiscono insieme e quasi attraverso un muro insormontabile apparentemente e come se la condizione altra quella dell'immagine collettiva cui si fa riferimento nell'essere fantasma equivalga a qualsiasi, etichetta, titolo, o emblema, cui si fa riferimento per il proprio esserci. I fantasmi diversi sono sovente coloro che credono di vedere i fantasmi soltanto perche diversi da quelli che vedono. Quindi ovunque, il corpo e il pensiero, il tatto e la parola ascoltata, il bisogno e il controllo, il fantasma e l'impossibile finzione. Se un corpo si trasforma tanto da rappresentarsi diverso, apparentemente, come quello che si mostra con un sesso per sentirlo come un altro, appare come se il fantasma cerchi di denudarsi da sé, indipendentemente dall'immagine collettiva e dalla rappresentazione che se ne mostra, in un modo che fa dell'essere una fantasma un simulacro della necessità materiale, come fosse soltanto quello dei modi e del significato della parola, Io sono ciò che mi ama perche sento oltre ciò che sono in quello che amo. La rappresentazione cosiffatta è nudità nel corpo trasformato, perche il concetto ch'è manifesto è quello invisibile, che va oltre quello del fantasma collettivo cui il visibile manifesta l'invisibile che cerca di rappresentarsi per mezzo del fantasma tutto comunque resta imprigionato dal ruolo attribuitogli. Una condizione così autentica da rendere altro quel che manifesta il corpo senza che sia di un altro sesso, ma lo è - un mistero che non può essere svelato se non nel nudo stesso oltre la sua immagine rappresentata. Una rarità oltre la trasformazione. La condizione irrilevante, la presenza possibile, come in questo palco senza biglietti senza che si stia provando o recitando.

 


 

 

Il pubblico

lunedì 5 novembre 2018         08:30

-    Se non ci fosse stata la luce non si sarebbe visto nulla.

-    E certo e ovvio, ma qualcosa avremmo udito, come fosse un silenzio.

-    O una voce. E come si è tutto illuminato, un attimo prima dello spazio la corrente a acceso le luci.

-    Ci siamo visti nudi e piaciuti.

 

 


 

Il senso

 

giovedì 22 novembre 2018   08,39

 

Oggi non riesco più a dirti cosa vuoi da me!

-   Perche credi sia questo che bisogna fare, forse non è questo. Di questo resto basta poco una carezza o un bacio.

-   Oggi non riesco più dirti cosa vuoi da me!

-   Non capisco e perche vuole essere così, come non si potesse fare altro, mancasse l’aria da, o per respirare.

-   Non posso capire ma questo sta accadendo. Oggi non riesco più a dirti cosa vuoi da me!

-   Non è possibile. Non è vero. Dove succede questo e quando se non ora in questo preciso istante e allora come è possibile ciò. Sono qui o siamo altrove? Dimmi che cosa significa.

-   Oggi non riesco più a dirti cosa vuoi da me.

-   Ma sono io che te lo dico, sono io che ti parlo di quel ch’è possibile, reale che si vuole. Allora tu non ci sei, sento la tua voce e non ti tocco. Guardi altre cose mentre parli e non vuoi sapere. Mi parli di un vuoto che non so bene se debba conoscere io, io soltanto, mentre tu fai finta di porti dietro un vetro, e, in attesa che io l’attraversi.

-   Oggi non riesco più a dirti cosa vuoi da me.

-   Perche continui a non capire con un vetro davanti, che non è uno specchio fingi di parlarmi, di parlare come me. Mentre io ò la tua anima ch’è il mio sguardo riflesso da me stesso sul mondo e il tempo tutto della mia interiorità, quasi tu ci sia perche io ci sono. Non sei più qui, come una innamorata che lascia il suo piacere alla vita vera, la natura del suo sesso, alla natura della spiritualità, la sua anima a un pensiero più grande che la tenga e la renda libera senza il suo corpo. Oggi sono qui a toccare il tempo mentre il vuoto dell’istinto continua a svolgere un luogo tra piccoli gesti di animali. Le cose, porte che si aprono al mio gesto, più di quel vetro oltre il quale ti sei posta per non sentirmi. Eppure non vi è luogo che tu non sappia, che sa di te mentre tu non sai.

-   Oggi non riesci più a dirti cosa vuoi da me. Eppure per arcano mistero sai di essere dove io so che sei, quasi che non avessi mai saputo altro al mondo che quel che io so. Se il corpo e la tua anima sono vicini, quasi che non si ascoltino, il mio è stato dove il luogo vede il luogo, quasi non osservando più alcuna figura. Tu sei forse perciò dove la natura ti pone o dove ti sconosce mentre io dove sono stato, ora che sto, ma seppur io posso esserci la tua voce urla più forte ci sia. Quel vetro che vedi è ora più invisibile di come lo è, ma è uno specchio dove riesci finalmente a vedere soltanto la tua immagine riflessa. Forse oggi sai cosa tu vuoi da te, non ancora cosa tu sei di me, ti sembra forse di avere avuto da me, ma non ne sei certa, soltanto con quella immagine che riflessa. Ti guardi in ricordo della paura o della possibilità, nel prendere o nel dare, nel desiderio che si fa curiosità e piacere, e perche no, dico, anche fede. Ma tra la sessualità il desiderio e la tranquillità.