In attesa di qualcosa

In attesa

pubblicato 14/feb/2011 03:32 da Patrizio Marozzi

 

In attesa di qualcosa


 

Tutto quel che gira

pubblicato 16/mar/2011 10:21 da Patrizio Marozzi

Un po’ basta con un mondo che è fossile, diciamo basta alla gestione dei problemi – non c’è bisogno di un problema per avere una soluzione – l’importante è la creatività che non nasce dal problema – basta con i fossili che rappresentano se stessi e non il mondo che rappresentano, altrimenti credo che sarà il mondo naturale a dire basta ai fossili. Chissà chi vincerà in questa gara: chi la dice più grossa o chi la fa.


 

Post senza titolo

pubblicato 18/mar/2011 09:33 da Patrizio Marozzi   [aggiornato in data 14/mar/2013 09:24 ]

 

 

pace e bene ma è bene che si sappia che il crollo del liberismo due è possibile, con tutto quello che le si è contrapposto e opposto: misera europa che fa la guerra e che non è capace di pagare un paio di mutande a mister america, che se gli guardate il culo e guardate bene à dipinta la bandiera sulla pelle perché non à più le mutande. meglio una grande svalutazione generale così l'america riprende un po' respiro - e chi à le pezze al culo in europa se le mettesse che fa moda - la libertà non è una moda è sostanza vera che non serve a coprire. comunque tutto quel che da fare e accadere accadrà a dispetto di chi lo vuole tenere fermo. tutta la mia solidarietà agli abitanti di lampedusa che come tutti gli italiani si sono scocciati di tutti quelli che vanno a leccar il culo e se fanno potere. Viva l'Italia che vuole fare festa tutto l'anno, insieme a quelli che ragionano.

è inutile approfondire i dettagli, me sono scocciato pure io, è una vita che i cretini rendono il mondo più cretino e me sono scocciato di spiegargli perché.

 


 

tutti ladri - post modificato il 7 Maggio 2012

pubblicato 23/mar/2011 02:08 da Patrizio Marozzi   [aggiornato in data 07/mag/2012 07:55 ]

https://sites.google.com/site/ondebep/_/rsrc/1300871543491/home/blogghetto-per-annunci/tuttiladri/IMG_1718.JPG

https://sites.google.com/site/ondebep/_/rsrc/1300871543569/home/blogghetto-per-annunci/tuttiladri/IMG_1719.JPG?height=320&width=240Viene di pensare a Giuseppe Verdi, Einstein, Galileo Galilei. Tutti e tre erano accomunati dal piacere del sapere – ma non pensiamo alle persone come dei personaggi, io penso che la vita sia ben altro di quello che noi sappiamo per mezzo degli oggetti o opere che ce li rappresentano, ma gioco forza per spicciarmi nella spiegazione uso questi nomi. Verdi, à fatto cantare pure gli austriaci per dire che il potere divide e che solo l’amore tra gli individui, o esseri umani poteva unire, tanto da dar loro un connotato insieme agli italiani – respinto al conservatorio. Einstein oltre che il grande scienziato teorico che è stato è stato uno che à amato la pace tanto da decidere cosa fosse meglio pensare – bocciato in matematica. Galileo per aver detto che forse la terra era rotonda è stato un uomo contro, tutti, bene a fatto ad abiurare, tanto la terra tonda sarebbe rimasta, e come suol dirsi la ragione si da, ai fessi. Sembra ci sia voluto Voitila per riconoscere cotanto. Che dire allora attenzione a che à, insegnato l'essere schiavi del diritto e servi del privilegio, ciò rende meno elastici e spontanei alla verità. meno vivi nel vivere senza la politica.

 


 

I colori, quelli della verità sono un po’ amicizia sincerità e libertà. pubblicato 05/apr/2011 09:30 da Patrizio Marozzi

Parlare di clandestino all’interno del concetto umano è una vera stupidaggine – come lo stesso concetto di nazione che più o meno è o deriva o si appropria. Però credo che si possa parlare d’individuo, perché solo così si può parlare seriamente di libertà – di là dei discapiti e delle convenienze politiche – ecco perché si può parlare anche di stronzi e di stronzate. E di certo non è la possibilità di una carta o permesso che risolve i contenuti – non è semplicemente spostando il culo che le cose cambiano né dai culi che si spostano, ma dalla coerenza tra la libertà e il senso del suo significato. Ora se tutti non sono clandestini come deve essere, perlomeno devono capire dove vanno a piazzare il proprio culo – perché ormai nel mondo delle soluzioni obbligate non ci sono più certe soluzioni. Ai tempi della guerra in irak all’onu si parlava che il mondo cambiava e ci doveva essere cooperazione vent’anni fa si parlava che, le persone sarebbero state più libere – e per questo ànno incominciate a inquadrarle. Il grande controllo del mondo riduce tutto a scelte obbligatorie, dove le soluzioni non sono più possibili perché si è portato aventi l’errore dell’orrore – e allora anche il mondo che migliora da solo può rischiare di finire male, ecco quindi ora chi sposta il culo sappia anche dove andarlo a mettere quando è ora di riprendere la nave, se un documento serve a qualcosa serve anche a chiedere un po’ di responsabilità, più che altro per stare nelle scelte pratiche e reali.

Dice il saggio – se ognuno si sceglie il suo governo, non può cambiare culo quando vuole.

 


 

Carol il poliglotta

pubblicato 10/apr/2011 09:32 da Patrizio Marozzi   [aggiornato in data 16/apr/2011 09:57 ]

 

Se c’era uno che sapeva un sacco di lingue, era proprio lui e la cosa migliore è che à sempre parlato in italiano – io dico ogni lingua. Del teatro rapsodico, à lasciato la sua subitanea visione sul tempo che si rappresenta che cerca un valore e non soltanto un suo atto – grande limite o transeunte dell’espressione, più che universale, unica nell’universale. Se pur “memore” che l’italiano accettasse il latino, soltanto una volta a mia memoria, si è mandato a quel paese da solo con la maiestatis. Per il resto è ben sapere che ciò che è vero è sempre, vero.

 


 

Rosemary Baby

pubblicato 24/mag/2011 08:49 da Patrizio Marozzi

Che fine avranno fatto - ricordo che quando ero bambino vi erano delle sette religiose che attraverso il plagio, finivano per assorbire nuclei famigliari in forma economica. era impossibile riuscire a tirarne fuori qualcosa a quei tempi. Cosa saranno diventate in questi tempi quelle sette economiche - in cosa si saranno trasformate - chi ne fa parte e quanti ne fanno parte senza saperlo. il buon vivere dice che non bisogna dare adito e importanza a chi si fregia di vanità diavolesca. se fosse il diavolo ci potrei fare pure quattro chiacchiere parlando di somme cose che si riducono per lui in tentazioni di domino del mondo in tentazione di denaro e potere sul mondo. è ora di smantellare gli stronzi. di aprire gli occhi sugli idioti che in grande si vantano occultando il loro agire, di un potere nefando. 

 


 

senza mosse

pubblicato 31/mag/2011 07:55 da Patrizio Marozzi

Le partite a scacchi non sono quelle che si vincono e neanche quelle che si perdono, ma sono quelle che si pensano, dove non c'è bisogno neanche della scacchiera - tanto che quando si sta per fare scacco matto, non ài neanche voglia di finire quella partita, tanto sei abituato a giocare meglio con il pensiero.

 


 

Il principio della sostanza

pubblicato 29/giu/2011 08:33 da Patrizio Marozzi   [aggiornato in data 31/mar/2012 12:19 ]

http://it.wikipedia.org/wiki/Treno_a_levitazione_magnetica

 

L’idrogeno no, il motore eolico mosso da flusso d’acqua che abbasserebbe il costo dell’illuminazione pubblica, credo almeno del 60% no – il treno a sospensione magnetica silenzioso e privo di pericolo di deragliamento no. Tutti dicono no alla guerra, però la fanno e allora se i morti non possono che produrre vermi tanto da obbligare i problemi e le loro soluzioni. Bisogna dire, che bisogna, fare una distinzione tra il cercare di essere indipendenti e liberi e appartenere alla cultura degli zombi. L’egoismo costa, quando è sociale costa ancor di più tanto da rischiare d’impedire la generosità individuale e la stessa libertà. Di chiudere le soluzioni e di trasformare l’intelligenza priva di elasticità nella morale della forza e del numero più della conoscenza e della ragione che per mezzo della verità cerca le soluzioni migliori e non soltanto basate sull’egoismo del potere. Non è cambiando il significato degli oggetti che le persone si comprendono come vive, è come si percepisce la vita che ci fa sentire le persone vive e non complessi attributi sociali da utilizzare per essa. 

 


 

chissà se quest'anno potrò andare al mare

pubblicato 30/giu/2011 09:44 da Patrizio Marozzi

Delle citazioni in questo video se ne farebbe volentieri a meno e sarebbe più consono dare didascalia ai reali riferimenti ambientali, che mancano abbondantemente. Per il resto se à valenza il luogo non esprimerlo in completezza mi sembra pesantemente deficitario per il video. È evidente che per posizione d’autore la qual cosa non è poi molto rilevante ma dato il “contributo” dell’intera cittadinanza perseguire una contestualizzazione che tende a negare il semplice pronunciamento reale e storico, come contemporaneo del territorio del comune San Benedetto del Tronto (per chi non del territorio, faccio riferimento alle due frazioni la “città” di San Benedetto del Tronto come  Porto d’Ascoli che appunto insieme la costituiscono per amministrazione. Purtroppo è viepiù presente, sul territorio, un concetto informativo, che appunto in mancanza di tale informazione, spesso da luogo alla negazione stessa di questa conoscenza, nei riguardi di sconosciuti che comunicano, con persone residenti, tanto che spesso per eccesso di spiegazioni inutili o per eccesso di cortesia si finisce per apporre come placida questa cosa.

Questo stilema è alquanto negativo, quando ancor più vuole apporre alla pratica un nuovo praticando, che finisce per ridefinire storia identità delle persone e anche oggetto reale di ogni struttura posta come conseguenza del luogo esistente. Ora sviscerato ciò dal video personale dell’autore, vorrei dire a mio piacere che lo avrei preferito senza quelle citazioni, con un maggiore istante di lettura per i nomi dei protagonisti e che da quella citazione, tra certo vivere del paese citato dal protagonista se ne potesse rivelare anche il dialetto come consono di Porto D’Ascoli e che si differenzia dall’altrettanto piacevole dialetto di San Benedetto, appunto per arricchirne il “contesto” e non impoverirlo con quel che per amministrazione pubblica locale appare ancora come negazione. Per gusto personale a parte quel che ò detto il documentario è più che gradevole, me regusta. 

https://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=10kX6bPSUEI

 

 

 http://www.riservasentina.it/cms/

 


 

Non confondo l’amore con la burocrazia

pubblicato 14/ago/2011 09:32 da Patrizio Marozzi

Se la politica italiana debba essere più partecipativa per l’espressione delle funzioni la sua amministrazione – credo per lo più da quello che si ascolta, per ferragosto moglie mia non ti conosco, da parte della politica italiana, sarebbe dato adito di quando segue di quel che immagino più di quel che sento come fatto. E allora senza ricordare quel che sembra fatto a me mi propongo lontano dall’amore e per la burocrazia, codesto annuncio.

Rendere il senato – il senato delle regioni – eletto da tre circoscrizioni elettorali, che rappresentano tre raggruppamenti delle attuali regioni italiane: una bianca, una rossa, una verde, possibili da chiamare –così ciò non inciamperebbe con il nome dei luoghi in cui le persone vivono e, potranno chiamarsi così indipendentemente dal potere rappresentato per dove sono. Per il rimanente l’amministrazione del territorio essa si avverrebbe delle circoscrizioni comunali che sarebbero territorialmente quelle delle attuali provincie italiane. L’autonomia locale e di gestione si avverrebbe di una sede che rappresenta la circoscrizione e non il nome del luogo del paese, perché ognuno di essi à pari valenza rappresentativa nel territorio la circoscrizione – questa sede con un'unica specifica, rispetto le altre sul territorio - come sede del sindaco della segreteria comunale e dell’economato. Sui paesi della circoscrizione una sede di stato civile anagrafe, un ufficio relazione con il pubblico informatizzato in modo che ci sia un collegamento con l’intero paese, per ogni possibile pratica – e una struttura sanitaria locale che per determinati luoghi possa fungere ed essere attrezzata anche per il pronto soccorso. Così si avrebbe, ricollocazione, autonomia locale, fluidità amministrativa nazionale – e dando anche libera espressione di relazione nell’uso dei nomi dei luoghi e delle persone, appunto costruiti nella relazione e non nell’attributo, spesso contrapposto e troppo passatista.  

 


 

Di giorno in giorno

pubblicato 26/ago/2011 02:35 da Patrizio Marozzi

Quando era gustoso mangiarsi un bel biscottino dopo una nuotata. Ora ci troviamo con gente che fa finta di nuotare . o di magiare e non so quant’altro – e mi stupisco nel vedere associazioni sportive che determinano per lo più lo sport, in Italia, essere tutte di derivazione statale e militare e paramilitare – e ciò mi ricorda vivamente quando si criticavano i regimi comunisti che appunto mandavano atleti alle olimpiadi con tale costrutto. Credo che, questo fenomeno, non faccia fattispecie per quel riguarda la dittatura associativa – ma credo che sarebbe un bel taglio a tutte le spese associate in questo modo se ognuno praticasse lo sport per quel che è senza mischiare, soldi militari atleti e pubblicità.  

 


 

senza realtà - i soldi falsi

pubblicato 03/set/2011 17:09 da Patrizio Marozzi

Da un po’ di tempo dalle mie parti girano banconote false perfettamente false identificabile soltanto per la mancata soltanto per la mancata increspatura in un punto della filigrana e dalle macchine che rivelano i soldi falsi. Viene da pensare troppo ben fatte per non essere comprate. Ieri ne, ò rifiutate un pezzo datomi da un tizio che sembrava avere i soldi contati e dall’accento emiliano che mi à detto esserle state lì lì rifilate e che sarebbe con quelle subito andato a reclamare le buone.  

 


 

Quando è bella la staffetta

pubblicato 20/set/2011 01:26 da Patrizio Marozzi

Che sta succedendo nel mondo tecnologicamente progredito? Sta succedendo quello che era auspicabile da tanto tempo, cui l’essere umano non era finora riuscito. L’espansionismo centralizzato con il suo infinito debito sperequato debito centralizzato è giunto in fine al suo parossismo e sta perdendo i pezzi ovunque, in modo più che macroscopico e tragicamente grossolano. Sono apparsi i leviatani, quello della guerra, quello dell’economia, quello della natura e in primis quello dell’essere umano che perde coscienza. Su cosa da giocando la propria esistenza l’essere umano della civiltà tecnologicamente progredita? Su alcuni elementi naturali che danno appoggio alla libertà, più semplicemente, l’acqua dolce, l’energia elettrica e il riscaldamento degli ambienti invernali. Ora questi tre fattori di vita giocano un ruolo importante per cambiare il mondo prettamente consumistico in uno con meno profitto economico ma con una migliore qualità di vita. In passato l’uso indipendente massificato di questi tre fattori à generato un uso derivato massificato che à creato consumo esagerato dell’ambiente della terra e un’economia fortemente legata dalla dipendenza umana del suo sfruttamento e come conseguenza di questo del tempo quantificato in denaro o tempo dello sfruttamento e del dominio sulla dipendenza per lo sfruttamento della terra - fino e per conseguenze correlate alle ultime catastrofi economiche sulle logiche della funzione. Ora queste tre risorse primarie possono tornare all’autonomia individuale potendo in ciò incrementare il processo naturale dell’ambiente della terra e liberare la risorsa pubblica dall’arretratezza del controllo del consumismo in modo che non ci sia sperequazione tra bisogno naturale e liberta. La strutturazione degli ultimi trent’anni perché ciò non avvenisse è la peggior cosa cui si è assistito, ma ciò non à impedito che tale trasformazione avvenisse nei tempi possibili dell’uomo. Per semplificare dall’invenzione del cd a oggi. Su questa strada il mondo se vorrà progredire in funzione di questi processi dovrà muoversi e adeguarsi, per far sì. Che ci si possa in questa metodologia, meglio concentrarsi sui problemi alimentari e della salute, in relazione con il pensiero umano e non con la sperequazione sociale. In questo periodo su questo scenario che spesso mostra catastrofi cercando in questo un effetto per sopraffare quel che funziona è nata una risorsa di pensiero importante per il mondo come l’Europa unita, un rapporto tra realtà simili ma con spiccate diversificazioni, con un nuovo modo di fare economia e di gestire le centralizzazioni e che fa i conti con questo mondo, partendo dalle inevitabili conseguenze come quella naturale di far parte del mondo globale nel pianeta. L’euro è per questo una solida moneta in evoluzione che sta attraversando le diversificazioni stesse del mondo economico con le sue dipendenze, per ciò dovrà affrontare le trasformazioni che il corretto uso della tecnologia porterà. Partendo da quelle che stanno crollando sul vecchio centralismo del debito che non regge più i suoi connotati logici del suo funzionamento. Forse queste e penso alla Grecia dovranno accelerare queste trasformazioni in un’economia a più basso profitto economico, ma che sa trovare una crescita delle possibilità di vita dell’individuo ed è sperabile che lo faccia con una moneta come l’euro, che applicherebbe in essa un’altra possibilità della trasformazione in ambito della trasformazione stessa della tecnologia.

Che dire di più – dammela che me piace e me la prendo.

Patrizio Marozzi

 


 

Totò e Fernandel

pubblicato 29/ott/2011 03:07 da Patrizio Marozzi

Ò visto in questi giorni il caldo interessamento del mio omologo italiano; il Presidente della repubblica francese Sarcosì, interessarsi dei problemi dell’Italia – quanto di più generoso, non poteva, dato i più ambigui problemi delle finanze Francesi. Comunque giacché per ovvie ragioni ormai palesi al mondo quale la sua più che formale cittadinanza italiana, per l’appunto come omologo legale, ruolo ben più limitato di quello umano che non può stare per ragioni d’intelligenza in un rango omologato, né nell’ambito ristretto del politico dell’uguaglianza ma in quello di simile dell’universale umano. E per questo nel gioco delle parti del mondo sociale mi attengo a quello omologo della comune appartenenza della cittadinanza. Ora, caro il mio italiano, io, vorrebbe, semplicemente ricordarti che il mondo si è ridotto a due sfaccettature, più una parvenza. Sostanzialmente quella del liberismo, certo tu conosci mi sembra con ben presenza ancora quella della forza e quella del vit vit, che sostanzialmente dice, chi prima arriva, mangia ed è poi con questa logica che principalmente in Francia si è incarnato il liberismo. Che come ò accennato pocanzi, si riduce nel mondo a una sinistra che dà qualità al debito per mezzo di strutture socializzate a gerarchie economiche e, una destra che fa della spinta al debito aumentando il costo del debito colletivo su base individuale pur proponendo l’ipotesi di un uscita individuale dal debito per ipotesi personali. Che in realtà anch’essa gioca il suo ruolo e la sua identità nell’aumento del debito pubblico individuale e, con tale sistema gioco forza trova modo, rallenta e ferma possiamo dire ormai tutto ciò che di nuovo e propositivo può accadere personalmente su basi comuni. Ora poi perché tutto questo incarna i rapporti di contrappeso e forza c’è la parvenza che lapalissiana si è già formata, senza il parossismo attuale, di stabilizzare la logica per mezzo di una meritocrazia economica che per la sopravvivenza del sistema sacrifica le classi più deboli che dipendono dal debito a favore del ceto economico più alto, tipico dell’anglosassone economico moderno. Certo le logiche sovente scemano in base alle costruzioni delle varie società e anche per le cosiddette logiche morali e, allora ti voglio rappresentare la logica del tuo bel paese. In Italia in un dopoguerra ben lontano da politiche nazionali improntate al militarismo o il nazionalismo esasperato, si è cercato di ricostruire e soprattutto costruire e le basi economiche per gran parte sono state improntate nella libera iniziativa, poi pian piano si sono ancor più ricostituite sul piano della collettività. Ora il primo spartiacque lo possiamo riassume nell’accorpamento delle varie provvidenze sociali che riguardavano le categorie lavorative; in questo modo si è dato di più a chi aveva di meno e si è cercato di uniformare le possibilità sul piano dell’assistenza sanitaria. Poi la prima sommaria declassazione della produzione e della distribuzione sostanzialmente è arrivata con la partecipazione statale – che da un certo momento in poi à fatto lavorare gente come somari pur sviluppando debito pubblico. Ora per compensare questo e i nuovi servizi s’è pensato ài bot per cercare di rientrare nella situazione e, paradossalmente questa tutt’altro che liberista è stata più efficace di quella più che liberista che à fatto del credito, soprattutto manageriale la parvenza di scatole vuote una dentro l’altra che apparivano come piene, fino a mostrare la loro reale realtà economica già nel recente passato storico. Ora tutto questo che ò scritto fin qui non è nient’altro che un fatto storico, post moderno quando si vuole. Ed è ancora con questa immersione storica che si vive il presente economico e, questo è un fatto post post moderno. Ora chi vive il reale coloro che non ànno fatto mai debito, che dai debiti non ànno avuto vantaggi, ma com’è ovvio in logica economica ànno visto, ridurre il proprio profitto economico, a causa del debito generale. Gli è detto da chi gestisce il debito mondiale e le logiche di tale sistema oligarchico in un club che svaluta ogni processo economico, che crea dipendenza decisionale in conseguenza di ciò e che si è trasformato nel più indebitato del mondo, tanto che à come unico sistema quello di dipendere dal debito liberista. Di rinunciare a quel che di pubblico à, magari fosse solo una panchina per sedersi, appunto perché ci sono logiche economiche che non sanno costituirsi se non per mezzo di questo e dei suoi tutti privilegi derivati. Come quelli che bombardavano la casa di mio nonno, insomma tutti nei tempi di guerra, e poi il giorno dopo bussavano alla sua porta e con prepotenza pretendevano gli si offrisse il pranzo e mio nonno in questo caso perdeva facilmente la pazienza. Incominciamo con una riduzione drastica di ogni spesa militare il nostro bel paese non necessita che di qualche difesa di confine, più semplicità nei tempi della vita, più naturalezza nel fare e meno competizione; la sovvenzione, meno patemi e più tranquillità. Molte civiltà sono scomparse per non aver saputo fare molto meno di questo, creandone altre peggiori nel modernismo “epocale” recente che per contrapposizione violenta si son massacrate. E ora cesso questo breve “discorso” pensando a qualcosa che non entra in tutto ciò come la libertà di essere e, poiché parlo per legge e omologo dico con la retorica cui appartiene ogni concetto che si lega a un simbolo, che nella bandiera del bel paese tornino a significare per i suoi colori: amicizia, amore e libertà. Per il resto politici tutti v’invito a mettere più panchine e fontane dove bere in onore alla vostra origine di rimbambiti dell’impero romano dove le fontane d’acqua scorrevano perennemente per chiunque e per i cittadini dell’impero.    

 


 

Che bel patatrac

pubblicato 05/nov/2011 01:56 da Patrizio Marozzi

Che bel patatrac – vedere il mondo prendersela con l’Italia e il suo debito e ancora non trovare il modo per condizionarla e assoggettarla all’imbroglio di chi se la canta come i maggiori economici del mondo.  L’Italia à un bel debito e forse un’intelligenza procapite per capirlo poco perspicace, come del resto certe contingenze di vite personali l’individuo che non può stare certo a pensare a questi maggiori economici che non sanno come rientrare dalle proprie “speculazioni”. È bene che gli Italiani conoscano a chi ànno chiesto i soldi in prestito, oltre se stessi e se ci sono furfanti con cui finire a trattare. Ora chiuso questo capitolo ben noto, che implica scelte che non possono che non sempre piacciono alle classi politiche e sociali del paese, soprattutto chi da esse trae più di quel che è possibile. Ciò detto non vuol dire che “L’Italia” debba assecondare i pareri che ànno, ridotto a larve umane i cittadini d’intere nazioni che indebitatesi con il fondo monetario internazionale ne ànno seguito a torto conto e suoi riferimenti economici. Non faccio il lungo elenco, ma basta citare l’Argentina o gli evidenti congrui degli Stati Uniti D’America, dove ancora con gli evidenti congrui economici fa ancora capo a una politica militare da cui derivare un sostentamento che è palesato ancora da evidenti crolli economici – e se il maggior debito gestisce chi à più soldi tutti i soldi sono il maggior debito che cerca di governare il mondo. Per me ora l’affidabilità di Obama – mi spiace veramente pensarlo – è pari a quella dell’ex presidente della banca mondiale prima e dopo la guerra del golfo a pronuncia italiana Wolcoviz. Negli Stati Uniti le persone più esposte sono tornate a chiedere semplicemente una parità di dignità come se ciò non rientri più nei significati della vita umana Statunitense – e allora non mi sento di chiedere più coraggio al presidente Obama ognuno credo debba accettare le responsabilità del poter vivere la propria vita. Dalle recenti discussioni internazionali neanche l’Europa esce molto dignitosa. Si è pensato a un'unica cosa come far rientrare il fondo monetario internazionale dalle perdite in Grecia – e perché si è pensato solo a questo? Perché, credo, in questo gioco – dove in contemporanea si è visto un altro crollo statunitense – in questo gioco delle parti nazioni come la Germania e la Francia sono con il fondo monetario e la sua politica nelle conseguenze statunitensi. Il più grande pericolo in questo momento qual era che l’Italia potesse opporsi alle operazioni in atto per la Grecia – che difficilmente rientrerà con un tale debito dalle soluzioni del prestito, ma che mi auguro rimanga unita, e, in questo patatrac è sembrato che solo l’Italia fosse il problema. E brava la banca centrale europea quando compra titoli italiani e il giorno dopo chiede al fondo monetario di vigilare sull’Italia, quasi a dire chi siamo dove andiamo e perché tu non devi. L’aria Euro sembra rimanere forte nonostante i punti d’inflazione mondializzati che si sono formati e si stanno “realizzando”. E nonostante che la Germania non abbia pensato a ricapitalizzare soltanto del suo con il suo – poiché può, ma sia entrata nello strano gioco delle parti che tanta confusione continua a generare nel mondo. Nel mondo c’è chi non mangia e chi mangia troppo e quando spesso insieme si pensa di generare il mondo, resta fuori l’altruismo. 

 


 

Il mercante in fiera

pubblicato 10/nov/2011 02:44 da Patrizio Marozzi

Il mercante in fiera

Che dire i titoli di stato sono una scelleratezza, soprattutto per chi non lì à mai sottoscritti – magari cercando interessi direttamente dalle banche. Ora però aver trasformato i titoli di stato in un apparente mercante in fiera, gioco a carte che non ricordo bene. Cioè dai tradizionali in vendita annuali degli italiani alle attuali compra vendite per corrispondenza, possiamo dire, di marca europea che le recenti commissioni europee dovrebbero “spiegare”. Sembra che questo strano gioco non abbia ben funzionato. S’ipotizzava, saranno più facilmente comprati quelli più affidabili – e invece che cosa succede nel mercato, che si vendono, di fatto, per effetti conseguenti quelli con maggior rendimento. Ora questa velocizzazione porta i debiti delle nazioni in tilt. Compreso quello italiano? Facendo dichiarare tali realtà economiche a rischio, poiché il credito non è più ben gestito da un “rapporto concreto”, ma sempre più volatile. In questo strano gioco che secondo me va ben recensito – dalle notizie da me ascoltate questa mattina qualcuno à ipotizzato la libera uscita dall’euro di quegli stati che vogliono. Ciò è un’incongruenza e, di fatto, un ritorno a ciò che non è più – come, di fatto, ipotesi ipotizzabile. Come dire se in una nazione si torni alla moneta nazionale che à i risparmi in euro, fa bene a prelevarli perché con tale rapporto di futuro cambio, può trovare maggiori possibilità di rivestimento sulla nuova realtà economica nazionale. Ciò mi sembra assurdo da qualsiasi parte possa proseguire questo discorso. Se l’euro da stabilità all’interno degli eventi d’instabilità lo può fare non soltanto attraverso i criteri del prodotto interno lordo, sono criteri di spesa e guadagno, ma nel rapporto di produzione e libero utilizzo dei fattori di spesa quotidiana come possibile incremento della differente possibilità di guadagno, come possibilità stessa dei costi che distinguono le scelte e l’uso della tecnologia e il rapporto con il costo che sempre più à bisogno di variarsi individualmente. Certi meccanismi che ànno generato false prospettive vanno modificati in rapporto all’errore commesso nella valutazione e, con il rapporto e conseguenza dell’effetto speculativo creatosi. I fattori di valore speculativo sono facili da verificare e chi dal gioco dell’evento produttivo, reso, troppo surrettizio da ciò à avuto guadagni sistemici e organizzativi finalizzati al lucro, di là del concreto – dando poi al “prezzo” una svalutazione che non à più rapporto con i fattori dell’economia fuori dalla speculazione. Perciò credo che non sia incidendo sul tempo che si equipara la qualità della vita, ma sulla spesa di un tempo che toglie spazio alla trasformazione incrementando i costi in esigenze di ruolo economico, collettivo, di là dei reali fattori del saper vivere quotidiano. La vecchia tesi della variabilità del guadagno (senza debito) che dice: chi à poco e ce la fa come fa e, l’altra come fa a avere tanto è, per forza speculativa di un fattore di realtà che dà al controllo collettivo, sovrappeso e ruolo speculativo di là del fattore reale di guadagno e di spesa, giocando sul fattore speculativo dei così detti mercati. L’abbattimento dei costi generali deve essere nell’uso delle priorità che alleggeriscono il senso della vita in rapporto a una distribuzione del collettivo che non genera classi economiche ma scelte meno costose che pur differenti si equivalgono e non obbligatoriamente s’influenzano. La logica è sempre la stessa, riuscire a fare di più con meno per fare meglio.   

 


 

Il mondo economico torna indietro rapidamente.

pubblicato 17/nov/2011 02:35 da Patrizio Marozzi

Uno dei fenomeni che ànno, caratterizzato gli ultimi decenni, ànno dovuto in fondo alla crisi dei gesti e delle grida la loro sorte, dei gesti e delle grida delle borse, con cui si è cercato di accelerare il profitto speculando appunto per mezzo di gesti, e grida che davano il tempo alle contraddizioni, poi tali comunicazioni sono diventate informatizzate, insomma senza pacche sul culo. Questo modo à caratterizzato certe economie più di altre. Dopo la crisi economica del comunismo, che come tutte le crisi economica sono state generate da una spesa maggiore delle entrate che à generato anche un controllo sull’individuo e il suo pensiero. Il genere economico borsistico per lo stesso motivo entrava in una crisi di relazioni, tra il debito la velocità del fare profitto economico e tramite questo gestire il debito, fin che si è pensato di dare profitto al debito stesso che non andava a coprire il debito ma ne creava un altro che dava variazione percentile al primo debito e in rapporto all’espansione del secondo debito, o meglio del profitto che creava il secondo debito, garanzie al primo. In sostanza il debito era garantito da altro debito e dava agli speculatori la possibilità di guadagnare su questo. Ciò generava un gigantismo economico, che faceva sì che per aumentare il profitto e controllare il debito, si mettessero insieme il primo debito, il secondo debito e il derivato del profitto dal debito che si espandevano sugli stati per mezzo di titoli di garanzia, le operazioni di profitto sul debito che cercava altro debito per velocizzare i profitti. Com’è ovvio ciò modificava rapidamente anche il rapporto reale del commercio che nulla aveva a che fare con le borse e che indebolendosi non dava più l’introito che era garanzia al primo debito. Chi è molto invischiato in ciò spesso ripiega su due strade, la guerra o la dittatura. Ora parlando e rivolgendo all’aspetto pulito degli italiani e non quello occulto, dico che gli italiani si sono garantiti il debito fin che à retto il risparmio, e l’economia di borsa non era prevalente nel rapporto economico tra gli italiani, e lo stato spendaccione è riuscito a gestire i prestiti in un ambito temporale più vicino a chi produceva il debito e a chi il profitto economico, dando possibilità a esso di avere servizi che non richiedevano sovvenzionamento. I tempi che ci ànno garantito questo sono stati tempi lenti per le garanzie economiche e che non sovraccaricavano il debito, ma rapidi per l’innovazione tecnologica. È sempre imbarazzante dover parlare di chi fa debiti, coinvolgendo chiunque. Ora questa differenziazione come poteva essere trasformata dal debito mondiale dando rapidamente un percentile sociale al debito d’interi stati e in esso spostare così il debito in un mercato di borsa che garantendo il profitto con altro debito speculava fino alla follia. Questo è quello che è accaduto in Europa con lo spread, una sorta di ulteriore svilimento, credo, della naturale fatica umana. Lo spread è un interesse aggiuntivo, sulle variazioni del percentile di un’identità individuale negli stati uniti d’America, traslitterata, cioè, legata alla propria capacità di arricchimento personale e della garanzia del proprio credito; che nella variazione nello spread-debito diventa nazionale in ambito europeo, dove l’economia riesce a essere ancora variegata, chi non sa interrompere tutto ciò è un porcellone. Lemmi:



https://sites.google.com/site/ondebep/_/rsrc/1321526133752/home/blogghetto-per-annunci/ilmondoeconomicotornaindietrorapidamente/spread.JPGhttps://sites.google.com/site/ondebep/_/rsrc/1321526133665/home/blogghetto-per-annunci/ilmondoeconomicotornaindietrorapidamente/percentile.JPG

https://sites.google.com/site/ondebep/_/rsrc/1321526133581/home/blogghetto-per-annunci/ilmondoeconomicotornaindietrorapidamente/libor.JPG

 


 

L’imbarazzo

pubblicato 20/nov/2011 02:53 da Patrizio Marozzi

Molti anni fa – diciamo nell’adolescenza con i capelli fino a mezza spalla – una sera incontrai insieme ad altri una ragazza tedesca e nelle espressioni variegate che si ascoltavano c’era anche chi bestemmiava dando a Dio l’epiteto di Porco – al che lì per lì dissi che bisogno c’era, per altro era anche una ragazza e su dire una cosa e dire un’altra tra la mia posizione e forse l’altra più comunitaria, più che altro per relazioni di parti di conoscenza, finì nella discussione anche la ragazza tedesca che per giocare una discussione sulla libertà di esprimersi e a richiesta di emulare l’espressione disse Cocco Dio. In effetti, così la dinamica espressiva diventa tutt’altro e soprattutto per chi fa riferimento alla proiezione, sentire per lo più una dimensione più simile alla testa umana, che a un comportamento per lo più ipotetico e neanche controllabile quello quale di sentirsi un maiale invece di un essere umano, porta la sensazione su un altro aspetto. Che quello della bestemmia che invoca o il semplicistico atteggiamento di superiorità. Quella ragazza tedesca e chi la vista più. Difatti la discussione che poteva apparire per conflitto imbarazzante forse distolse qualsiasi visione di libertà d’acchiappo.

Questa piccola o grande premessa sta soltanto come visione di un tempo che da giovanile può risultare adulto e per tutt’altri motivi dare a un parere la sensazione che da un imbarazzo possa anche dirsi una domanda e per questo essa sta dove le visioni devono acquisire qualcosa da fare. E allora generando un pensiero mi chiedo e osservo riguardo la situazione economica e in particolare l’Europa e la Germania, che guardando dentro quello che mi viene in mente, che dal fallimento dell’ultima “agenzia” americana (che non menziono per dimenticanza) al quale certo si è evidenziato un’operabilità alquanto assurda, mettendo insieme servizi finanziari che ànno, che era meglio non mettere in rapporto per tempo e spazio di garanzia, tanto che per questo nel fallimento sono state compromesse altre situazioni. Ecco appunto per questo mi chiedo, la migliore economia dell’europa, il governo che per questo è più stabile e non solo per quest’appare efficiente, può ammettere che alcune sue banche si sono proclamante fuori e fallite? E per questo non è assurdo che tenere sotto forma espressiva questa eventualità – di cui è rimasta una labile affermazione attribuita al presidente tedesco sulla ricapitolazione di alcune banche, se non sia più chiaro e trasparente e per questo reale sapere cos’è successo e quale sia il modo in cui il capace governo tedesco è intervenuto o interverrà.? In fondo nella follia del mondo ogni società di questo mondo comprende che à a che fare con variegate forme di pazzia del potere di cui non riesce a capire sovente né il motivo e ovviamente la soluzione – che spesso si è evidenziata come quella sbagliata.

 


 

Si sapeva ma lo sapevate

pubblicato 20/nov/2011 03:27 da Patrizio Marozzi

Nel vangelo di Marco nella parabola del seminatore è scritto, si dice con una variazione abbastanza evidente tra la bibbia concordata e il vangelo oserei dire cristiano anche cattolico: sulla spiegazione delle parabole ….. affinché, guardando guardino e non vedano e ascoltando ascoltino e non sentano, perché non si convertano e non sia loro perdonato. Allora dice loro non capite questa parabola e come capirete tutte le altre?

Altresì

Guardino, sì, ma non vedano,

ascoltino, sì, ma non comprendano,

perché non si convertano e venga (o, e sia) loro perdonato.

E disse loro non capite questa parabola e come potrete comprendere tutte le parabole?

Amatevi  gli uni e gli altri come io vi ò amato. Aggiungo io – per favore senza crocifiggermi per vedere magari quando vi ò amato.

p.s.

spero che nella mia bibbia concordata non ci sia un errore di stampa. 

 


 

Un concetto obsoleto che sembra dimenticato, il petrodollaro.

pubblicato 24/nov/2011 02:47 da Patrizio Marozzi

Sembra che il mondo sia in subbuglio per le eventuali crisi monetarie, non considerando quella principale, la crisi del dollaro. Il dollaro è un soldo che perde potere d’acquisto ormai da decenni. Perde potere d’acquisto nel paese che l’à creato, gli Stati Uniti D’America. Perché, semplicemente per il motivo che l’economia del dollaro è gestita ormai come moneta dal petrodollaro, cioè dal dollaro usato per comprare e vendere petrolio. Cercare di stabilizzare questa moneta e l’asseto globale degli scambi con il petrolio è ormai una delle cose che sta distruggendo qualsiasi relazione finanziaria dentro gli Stati Uniti D’America. Generando un meccanismo senza collegamento concreto tra la moneta e lo stato che batte questa moneta. Ciò è stata una visione con cui gli USA, ànno pensato di capire il mondo, fin quando ànno smesso di capire, forse, anche che cosa significasse per se stessi e per il mondo che cambiava. Io credo che chi produca petrolio deve farlo con la transazione della moneta che batte il proprio paese. Altrimenti continua a stupire oltre il senso quando vedo, che c’è chi crede che un dollaro sostenuto solo dal prezzo e dalla vendita dei materiali petroliferi, ogni volta che questi cercano di tenere su questa moneta, aumentando il loro prezzo, l’aria finanziaria USA e tutto quello che vi è congiunto non perda pezzi colossali, compreso chi produce petrolio. Per comprare i dollari per il petrolio, ci vuole del denaro che vale e, è ovvio che l’operazione su tale denaro, più danno rapido differenziale, più ànno possibilità di transazione per l’acquisto del dollaro. Io credo che l’euro non debba diventare moneta assoluta di riferimento degli scambi per chi non batte questa moneta, come credo che per la pace del mondo à senso che, nessun’altra lo sia. 

 


 

Fausto Coppi è dietro di me a 30 minuti di distanza e io passeggio.

pubblicato 26/nov/2011 02:33 da Patrizio Marozzi

Io credo che bisogni archiviare ogni forma di pensiero, soprattutto riguardo oltre a quello che succede dopo l’uccisione di Socrate, e, la guerra è evidente che le forma più evolute di governo sociale la democrazia non à più senso in rapporto all’individuo libero. E di conseguenza ogni dispotismo economico che cerca di ristabilire le conseguenze di causa effetto oltre i concetti di libertà, non ànno attinenza con la coscienza libera della persona. Che non può essere depauperata della sua azione individuale, in conseguenza di quella collettiva arbitraria. La società non può attribuirsi l’obbiettivo di una appropriazione semplicemente bussando alla porta dell’individuo e dire: bussa alla porta; Toc Toc, risponde l’individuo, “Chi è?” … sono il ladro. E che vuoi? Voglio quello che ti ò rubato. Come se l’ài rubato perché lo vieni a cercare qui? E dove altro, dovrei, andare? Già dove altro, dovresti andare!

Ma Socrate è morto i cimiteri sono pieni per la guerra e, tu chi sei? Ripete sono il ladro. Mio caro ài due cose da prendere o la vita o l’amore, ma entrambe non possono essere tue. È per questo che si pone il problema inderogabile di fronte alla libertà dell’azione economica e, una scelta precisa bisogna farla quindi: Vendere il Colosseo, con il gaget del governo italiano montieliano, Sarcosì e la Merchel e con Barroso come opzional. E chiunque delle personalità politiche volesse partecipare è ben accolto nel Colosseo.

 


 

UN GIORNO, Di POCHI PENSIERI.

pubblicato 28/nov/2011 10:06 da Patrizio Marozzi

In questo mondo variegato vedo che c’è una folla incredibile di non vedenti, ma mi auguro molto pensanti. Credo che tutti voi abbiate sentito quello che sta avvenendo in Europa e nel mondo, causa i gravi gesti economici e i significati di rapporto nel modo di fare economia e, sembra l’eterno debito cui il mondo può solo sperare. In ogni paese c’è sempre una persona che cerca di essere positivo e sereno, di passare la giornata. Negli Stati Uniti ò letto una cosa bella nel nius dove qualcuno consigliava a un altro di non pensare a quello che non poteva risolvere. C’è tanta fatica nel mondo compreso il bisogno, di essere sereni e un po’ felici anche nella spensieratezza. In Italia ci s’impiccia delle cose più incredibili, anche se credo che ci sia tanta voglia di tornare a cantare. Qualcuno à notato forse, i ciechi. Non se ne sono accorti, che La Merchel, il presidente della Germania è ingrassato, credo che tra un po’ anche la Germania farà abbondante uso di spremute. E allora come posso dipingere per immaginare cosa sta succedendo nel mondo economico. Non voglio pensare per un attimo alla soluzione e dire, è come se qualcuno seduto a un tavolo con una spremuta di arancia in mano, fatta senza neanche aggiunta d’acqua con i meravigliosi aranci di Sicilia. Costui osserva, una grande super, super petroliera, che però non à più lo scafo metallico come dovrebbe una super petroliera, ma è sostituito da tanti dollari. E nel mezzo della petroliera che è in parte affondata, c’è un grande squarcio da cui fuoriesce petrolio, facilmente dato le pareti di carta. E dove, degli strani aggiustatori, corrono velocemente in qua e là, cercando di ottenere più spremuta d’arancio aggiungendovi molta acqua e con questi euro cercano di tappare questa immensa falla di questa immensa petroliera al dollaro. Sopra la petroliera nel lungo ponte vi sono già tanti lingotti d’oro, che affondano ancora più la petroliera. Nella parte già sommersa della petroliera possiamo vedere la parafrasi della società già sommersa del mondo ricco. L’acqua ora è giunta al livello dei lingotti d’oro e, il riflesso del sole sembra abbagliare tutto di luce, ma come una candela che cade in mare si spegne rapidamente nell’acqua che à sommerso ormai tutta la nave. Che cosa resta una meravigliosa polena su nella poppa mentre il resto affonda. Essa è abbracciata sulla schiena mentre, e, le mani afferrano saldamente i suoi seni. È un Italiano felice che con quella polena raggiungerà la riva della sua terra. Ora immaginatevi tutti la donna con le tette più belle che vorreste afferrare e fate sì che quella polena sia una donna vera.

Cordialmente saluti e felicita,

Patrizio

 


 

Il prodromo

pubblicato 30/nov/2011 04:47 da Patrizio Marozzi

Io non so se gli italiani riusciranno a diventare qualcosa di differente dai personaggi nel Libro dei promessi sposi – con la dovuta comparazione – anche perché gran parte dell’Europa sembra cercare anch’essa un ruolo dentro questo libro, sperando di salvarsi come un italiano manzoniano, diciamo che pare che proprio il mondo lo stiamo ancora a vedere in questo libro, dite di no. Fin anche il buddenbrook o il miserabile sono entrati in questo libro. Con le dovute comparazioni. Credo che Manzoni fosse tutt’altro che felice che l’Europa fosse così. E che in fondo l’uomo dell’ottocento non fosse molto lontano dal far west. Che dire, sarebbe, ora, di andare oltre il progetto di analisi, compreso quello marxista e considerare per esempio, il concetto superiore del convivio di Dante Alighieri, che in fin dei conti ci da più un progetto reale che un’ipotesi. Sta di fatto che il mondo è più libero dell’era di Leopardi, ma nessuno vuole studiare come lui à potuto, qualora lo voglia e, allora che cosa pretenda dalla saggezza. Il differenziale ancora il differenziale, in economia la differenza fra due saggi, per esempio saggi d’imposta e saggi salariali e tariffe. Un prezzo che è differente per diverse classi e tariffe o servizi. Dovrebbe essere pressappoco quel che ci vuole, se non che c’è un differenziale semantico: tecnica d’indagine che si avvale di una scala (per esempio da uno a dieci) per classificare i giudizi dell’intervistato. Ampiamente utilizzato nelle ricerche di marketing per tradurre in forma sintetica valutazioni altrimenti espresse in forma discorsiva. Ecco questa saggezza che non riesce a capire neanche più la convenzione del denaro, magari per modificarla. In quel che si fa con il costo della convenzione stessa, di chi accetta non semplicemente la transizione tra il denaro, ma tra chi lo produce e chi in conseguenza ne applica un servizio. Per ovvia determinazione tra il “presidente della repubblica” apice del servizio finanziato e, dall’ultima persona tutt’altro che burocratica che fa del suo lavoro una trasformazione nell’ambito degli scambi per mezzo del denaro e, e in questo da adito a tutta la conseguenza superiore. Ciò che si regge in più di questo è la creatività del libero pensiero, come della riflessione, che non può avere un costo superiore all’indipendenza di chi la realizza, ma che s’integra benissimo nell’ambito dei fattori eterogenei del fare come del comunicare. E questa è una dimensione che riguarda la sincerità e la bellezza e, ancor più la leggerezza sul peso economico, la creatività che parla con tutta la creatività delle varie espressioni umane e naturali. Perciò ci possono essere molte trasformazioni, ma sempre una reale capacità di realizzarle. La libertà non deroga e la libertà non può essere un servizio.

Per questo vi rimando ad altre riflessioni, senza puntualizzare qui, oltre, questi concetti espressi-vi. E invito a riflettere con le pagine di due momenti “umani” quelli di Augusto Goldivo, da un mio “romanzo” - e le riflessioni di Soren Kierkegaard, nell’edizione italiana con il titolo scuola di cristianesimo (newton compton 1977.)

 



https://sites.google.com/site/ondebep/_/rsrc/1322657259855/home/blogghetto-per-annunci/ilprodromo/ks1.JPGhttps://sites.google.com/site/ondebep/_/rsrc/1322657259728/home/blogghetto-per-annunci/ilprodromo/ks.JPG

 

https://sites.google.com/site/ondebep/_/rsrc/1322657259986/home/blogghetto-per-annunci/ilprodromo/p%20ag.JPGbrano dal libro Augusto Goldivo l'italiano

 


 

Dice

pubblicato 10/dic/2011 08:24 da Patrizio Marozzi

Dico ma vi ci vedete. Un cieco, ascolta un film porno e per “sanzione” gli si tappano le orecchie. Sarebbe meglio ridargli la vista. Che poi leggere è vedere, anche con le dita. E allora ben venga la banca centrale che à degli strumenti tecnici per produrre soldi, in rapporto logico con la Comunità Economica Europea e U.E. Bello è il principio di pareggio di bilancio economico in ogni costituzione, anche se ogni individuo dovrebbe farlo per se. Ma sta che ancora c’è un vecchio modo di fare economia in giro, spesso in barba ai progressi economici, che concepisce l’economia di bilancio, con il criterio più profitti meno guadagno. In ragione di un aumento della possibilità economica si tagliano fette di guadagno che sostanzialmente tolgono libertà a chi è più leggero nell’economia, a favore dei profitti più alti, sovente. Tutto quello che è accaduto, cerca soltanto in questa inevitabile conseguenza il suo processo evolutivo, che è un circolo che si stringe sempre più come un big beng economico del debito. Cose un po’ troppo trite e ritrite che non tengono conto di molti cambiamenti. Sarebbe ora che si riducessero le spese maggiori, quando vi è necessità, per riequilibrare le economie e gestire meglio i rapporti conseguenti di spesa e soprattutto di libertà costituzionale. E allora che dire dare sanzioni anche ai governi che non finiscono per conseguire ciò. Credo che sia giunto il momento di fare alcuni cambiamenti anche su questa questione del tempo. Basta con multe e sanzioni, sì al pareggio di bilancio, liberta alle scoperte per le produzioni - L’euro è oramai una realtà consistente e che riguarda molti parlanti, che à superato una prima fase costruttiva, di costruzione economica. Ora sperando in nuove ma consolidati sensi economici, credo sia anche giunto il tempo, credo sia ormai giusto dare piena autonomia a ogni parlante di poter raggiungere e perseguire l’autosufficienza alimentare. Ogni nazione dovrebbe avere nel principio comunitario questa possibilità e intento, muovendo qualora ci fossero nazioni che non realizzano tale principio provvedervi, esse, autonomamente nell’ambito del costo della propria vita, usufruendo della maggior produzione degli altri stati. Lo scambio del gusto per esempio della salciccia italiana con wustrerl resta libero. Io purtroppo in giovane età ò preso un’indigestione di vusterel e non ne voglio più sentire parlare, ma questo è un altro argomento, molto più importante, quello della libertà personale. In Italia i vuster anche si mangiano. Voglio dire le produzioni di ogni nazione si determina con la pancia, diciamo. (Anche, determinano, ma questo è un altro discorso.) Per Giunta e aggiunta, le eventuali eccedenze alimentari, devono andare su mercati esteri, non soltanto quelli di predilezione, ma appunto perché eccedenti venduti alle economie più povere, in questo rapporto di necessità. Insomma il principio è che non si spreghi nulla e, anche in mancanza del mercato queste siano utilizzate per la necessità estrema prima stesso del mercato. Non è una cosa semplice anzi è molto difficile che ci siano così tante eccedenze. Aggiungo è uno dei modi sensati per quelle nazioni che già in passato ànno annullato i debiti al terzo mondo.

 


 

Non si può, essere liberi e schiavi, ma allo stesso tempo si può, essere schiavi e liberi?

pubblicato 16/dic/2011 01:06 da Patrizio Marozzi

Sembra che Dio dopo aver detto ad Adamo ed Eva – tu lavorerai con gran sudore e tu partorirai con grande dolore, mentre se ne andava per i fatti suoi, abbia detto tra se, che miserabili imbecilli gli ò dato tutto l’amore, lì ò resi nudi e liberi e, cosa, ànno fatto; inventato la scarsità o il tornaconto economico come lo chiameranno loro, o economia fate un po’ come vi pare e, il comportamento. Saranno sempre a controllare quello che non sanno fare. Difatti Dio tra le tante e le tante volte che à sempre provveduto si presentò agli uomini, cerando di Spiegare al popolo ebraico e agli egiziani che non si può essere liberi e schiavi allo stesso tempo. Non si è ben capito se l’uomo abbia ben compreso questo concetto, poiché cerca di controllare per mezzo della scarsità che riesce a controllare e, si può così anche ipotizzare che in passato l’uomo abbia avuto epoche in cui sia stato meno scarso, ma in fatto di amore sembra che sia molto deficitario. Poiché à anche ipotizzato che la riuscita economica fosse l’unico attributo che l’uomo à dato a se stesso e per questo a Dio come suo beato volere. Finché non siamo arrivati al concetto strabiliante dei trenta denari, tanto è stata valutata l’informazione di Giuda, ma ben presto ridotta a zero dalla stessa resurrezione di Gesù che à definitivamente sancito l’inutilità del concetto di scarsità per la vita spirituale in Dio. Certo c’è stato un altro cambiamento che il semplice benessere non era poi sinonimo indiscutibile della nostra appartenenza a Dio, ma che la nostra viva possibilità di credervi, sia superiore, a ogni possibile provvidenza materiale. Comunque sembra che nonostante i limiti collettivi di questo mondo per tale adesione a Dio, ognuno è libero di andare a Dio. E sembra, che in terra sia sufficiente, amare e credervi. E allora questo mondo della scarsità o dell’economia che fa dei beni non scarsi in natura una possibilità materiale della provvidenza divina e in conseguenza a ciò non soggetti alla scarsità e quindi dando alla scarsità, la possibilità più consona alla libertà materiale e, perciò dobbiamo dire quando Dio provvede perché l’uomo e la donna sono scarsi e cercano di essere come Dio in rapporto al potere che con questa scarsità riescono ad avere? Con chi dobbiamo comunicare insomma con L’uomo con noi stessi o con il padre eterno, per sapere se possiamo essere meno scarsi in natura. Ed è giusto superare la provvidenza con la scarsità e l’amore con l’odio. Riusciremo a rendere il pianeta, una nebulosa prima del suo tempo naturale, forse, ma allora l’amore che si è dato e che ci è sembrato di ricevere è, stato soggetto di scarsità o di amore. A questa domanda sembra che Eva non abbia saputo rispondere, la madonna sembra farci sapere che è risorta. Però, certo quando s’incontra una donna, rimane il mistero se ci ama per scarsità o amore, e i più fregnoni, scusatemi il termine molto positivo, per conclusione pratica cercano di essere più scarsi possibili, cioè ottenere quasi tutto con i soldi, tanto è lo stesso. E cacchio ma allora se il mondo non è scarso non si fa più all’amore. O cacchio. Non me ne sono, accorto. 

 

Libertà, amore e pace, così nasce la creatività.

pubblicato 23/dic/2011 02:57 da Patrizio Marozzi

Eppure di fronte a Gesù, martoriato, è chiaro e si fece ancor più chiaro il significato del mondo. Dinanzi alla libertà, all’amore e alla pace che un uomo o un Dio desiderano, ogni impero e ogni concetto appaiono relativi a anarchici. Come le cose che si ripetono e fingono dell’uomo, che negano in fondo anche la più elementare esperienza, per ripetere nuovamente la violenza, e in uno strano masochismo sociale i poteri ripetono sovente o sempre speriamo di no, gli stessi errori. Quasi nel sol passare di un giorno le analisi sembrano avere dimenticato le conseguenze. E allora come possono i fatti apparire di diverso significato. Se quel che stai facendo non ti fosse dato da chi è sopra di te che potere avresti, l’anarchia del mondo è forse insoluta per l’uomo? E lo sguardo di Dio diventa imperscrutabile. La limpidezza dell’amore è l’unica possibilità per l’essere umano di vivere la pace, oltre l’anarchia di ogni potere. Spegnete la violenza aprite l’intelligenza, cambiamo il mondo. Non regole sociali, ma amore, non regole morali ma amore. E forse anche per i più intelligenti in terra dalla radice morta della coscienza tornerà a spuntare il sole.

 

 Viva lu bambenielle

 riflettiamo sul natale

 


basta con i ladrocinì

pubblicato 31/dic/2011 09:50 da Patrizio Marozzi   [aggiornato in data 09/nov/2012 02:02 ]

Io voglio sapere che fine à fatto doleum funerario che stava quassù all'anagrafe di porto d'ascoli - quando c. ce lu remettete. e voie sapé pure che fine a fatte le due monete romene che sa perse a montecretaccio   

Pat che tule e Pa che te cule, 

vasta co li ladre porca

http://gaghemusca.blogspot.com/search?q=porto+d%27ascoli

 

nel bollettino per i cittadini del comune di san bendetto del tronto, potete vedere il dolium di porto di porto d'ascoli . è finito in mezzo ai cocci e c'ànno tolto la libertà - E come dice il pupazzo animato localone re del marciapiende il resto so tutte stupidate, a porto d'ascoli non serve la chiacchiera.

 


 

La Merchel sa sbucciare le patate.

pubblicato 16/gen/2012 02:51 da Patrizio Marozzi

Da quel che leggo sui gravi incidenti che succedono ai ciechi tedeschi, mi sembra di capire, quando grave sia il problema dei vedenti. Indubbiamente dobbiamo dire che in Italia gli automobilisti che non sanno fermarsi quando vedono qualcuno che deve attraversare; è sovente accadimento. Ma quest’acuito problema dei tedeschi che investono i ciechi, perché pur vedenti non sanno che non sono visti e, ciò a quando leggo è, genera la causa di questi incidenti. Che leggo come peculiare problema di quando sta, avvenendo nella vita dei ciechi. Mi porta anche ad aggiungere e riflettere su altre questioni che si stanno generando in Europa e in Germania. Io per esempio mi chiedo, la Signora Merchel, presidente della Germania sa sbucciare le patate? In Italia dal dopoguerra in poi c’è sempre stato un grande apprezzamento per l’efficienza e precisione dei prodotti e di certi modi d’intendere la serietà del lavoro, come la sua pratica efficienza. E per questo non è che dobbiamo rassicuravi anche su quelle cose che non vanno, del resto i tedeschi quando sono di fronte a una caduta di realtà, che in Germania vuol dire non saper affrontare diciamo lealmente la difficoltà, non è che si à molta elasticità e se l’efficienza non funziona, il tedesco va in crisi e in overdose di quello che gli passa per la testa, magari fosse solo di birra e di wusterl. E ora la meravigliosa Germania che insieme all’Italia à fatto di due marchi cento euro è incappata nella crisi mondiale della dittatura economico liberista, in coinvolgimenti non da poco, già nel primo crollo che è stato parte in causa della guerra in Irak e del crollo bancario americano e della finanza anglosassone, come vuol dirsi in gergo a preso in testa non poco – errori di valutazione – e purtroppo nel crollo della dittatura economico liberista, su basi non solo sociali, ma proprio di funzionamento dell’economia di base, à preso molto più forte in testa nell’ultimo fallimento dei prodotti finanziari mede in usa, pur onestamente. Senza dilungarmi o parlare anche delle altre realtà che ci sono finite dentro, dico semplicemente che la Germania dopo questo recupero che è ancora incerto, à semplicemente il valore di quei due marchi, dico i cento euro se li è giocato da sola. In realtà la Germania è a livello paritario con l’aria dell’euro, che è la moneta efficiente, ancora per la determinazione degli scambi economici e che à la possibilità di traghettarci attraverso le crisi delle varie nazioni e del definitivo crollo del social liberismo. E per fortuna che la Germani rimane la più stabile in Europa in virtù di una bilancia economica sana, purtroppo però solo apparentemente priva di debito. In realtà nell’ultimo rilancio si è messa in una strana partita di poker anche nel costrutto della commissione europea. In definitiva non so se per bieco prestigio o per insicurezza di perdere una posizione di primato, o incapacità – in Europa si è rilanciato sul credito sul fallimento si stanno riducendo ma falsamente muovendo miliardi di euro, e molti sono finiti anche presso il fondo monetario internazionale, parte in causa della partita a poker e del debito crescente del liberismo internazionale. La questione è in una siffatta partita a poker che carte à in mano la Germania, se si gioca anche le brache del buon senso? La questione è molto semplice la Germania e diciamo la Francia sono appese al blef finanziario che è in atto in Grecia, per riequilibrarne le sorti e la realtà – ma sta di fatto che i cento euro, che si vogliono che ci siano non ci sono più, pertanto c’è, un doppio blef in atto. Ci sono più giocatori che ànno manovrato solo per alzare la posta – in tal modo per agganciare il giocatore che à in mano le sorti della partita. In pratica questo vuol dire che se questo giocatore non esce dal blef la Germania perde pure i suoi due marchi. Certo tutto si ridimensiona pensando che l’Europa è molto vasta e abitata da persone che è attigua e contigua e che la libertà e il nutrimento sono necessità di cui le persone tutte vogliono essere parte. Comunque ristiamo su questa partita à poker, e allora diciamo chi è il giocatore che à in mano le sorti di questa partita – L’Italia. A questo punto possiamo sapere immaginare che carte à in mano la Germani: una doppia coppia di tre. Ora perché queste carte possano avere un valore, sostanzialmente deve accadere che l’Italia vinca la partita con la Dittatura liberista, in certo qual modo auto genetica e mondiale, che nel crollo Greco che potrebbe transitare nella partita la Germania non s’illuda di potere tenere la partita con un altro crollo, perché sta nel gioco con le giuste carte ma non può più reggere il doppio blef, né un’Italia ora indebolita. A questo punto sul tavolo sono una scala a colori e un poker d’assi. La scala a colori l’à, la dittatura del social liberismo il poker d’assi l’Italia. Ora cosa sappiamo noi. Che la scala sostiene un doppio blef, questo vuol dire che ogni volta che rilancia la copertura si magia un pezzo di economia reale, sostanzialmente la scala non guadagna mai pur potendo vincere. E appunto può soltanto cercare di far rilanciare il poker d’assi, sperando che giunga agli ultimi soldi che à, questo vuol dire che sul tavolo ci sono due blef, una scala senza credito e una doppia coppia di tre, che non potrà mai andare a vedere e un poker d’assi che se non cambia il suo garantirsi sganciandosi dal blef social liberista non potrà costringere la scala a ritirarsi per non dichiarare il suo fallimento. Quindi, il poker può andare in vantaggio, uno portandoselo nelle sue carte e quindi perdendo la partita e dando credito al blef della scala e aumentandone il crollo e partecipandovene nella sua vittoria, per poi abbandonarlo definitivamente e rigenerare un nuovo corso, e l’altro cambiando le strategie del suo credito rilanciando costrutti sociali ed economici concreti tanto da costringere la scala o ad abbandonare la partita o mostrare il suo baro. Insomma c’è bisogno di qualcosa di realmente nuovo.

E allora chi mi sa dire se la Signore Merchel sa sbucciare le patate? Che se impara può darsi che dopo non si magi più le unghie.  

Con affetto.

Patrizio 

 


 

il suono del gas non esce solo dal sottosuolo

pubblicato 17/mar/2012 01:47 da Patrizio Marozzi

Ricordo che un bel giorno mi trovavo alla scuola Bice Piacentini di San Benedetto del Tronto – che per esigenze legate a una manifestazione inerente alle nuove tecnologie e l’arte era stata trasformata in un centro, dove poter organizzare rassegne e convegni ed esposizioni d’arte inerente l’argomento. Com’era d’uopo all’epoca pur nella validità della manifestazione e il gran numero d’inviti spediti, la partecipazione rimaneva per lo più modesta se non proprio scarna, e a me e pochi altri toccava rappresentare il ruolo del pubblico – gioco forza – e ricordo che in una certe mattina in una discussione tra me e il conferenziere – mi scuso se non ne ricordo il nome, ma vennero un po’ da tutta Italia e per vari ambienti – tra le partenze dei nuovi stili nell’arte e io che dicevo come il ruolo dell’artista fosse più legato a un principio d’individuazione che stava al collettivo per mezzo di questo principio di Jung – più o meno era questa la discussione il contraddetto, sta che a questa espressione di Jung parte una scossa di terremoto – potente acuta e secca – che il conferenziere parte come una scheggia per uscire fuori dall’edificio, sinceramente io non mi mossi, al mio fianco rimase il Gallerista Franco Marconi che anche se si cacò sotto faceva quello che facevo io. Sta che pensai un po’ indotto dalla conoscenza che avevo, che l’edificio in cui mi trovavo non era molto alto e in cemento armato, e soprattutto che mi trovato in un luogo che era considerato abbastanza sicuro giacché, qui sulla costa il sottosuolo è tutto sabbioso. In realtà l’epicentro era stato tra Porto D’Ascoli e Martinsicuro, in effetti, la zona sentina. Del quinto grado e dato che era l’epicentro qualche venatura sugli intonaci l’aveva creata – che poi sarebbe di distinguere tra le venature che possano avvenire qui con un terremoto avvertito come quello dell’Aquila e un epicentro con scossa di molto inferiore. Comunque questo evento attirò l’attenzione di quelli del petrolio e dopo ricerche e vibrazioni mandate nel sottosuolo, ma sentite in superficie si scopri che c’era un giacimento di gas che teneva in pressione a circa 2700 metri di profondità la terra. Ora questo giacimento a dato, risorsa il tal senso a tutta la zona per ben più di vent’anni credo, quindi è bene comprendere che non è un semplice pozzo preso da una falda d’acqua di cui è ricco il sottosuolo, avendo fiumi e mare e che à un ‘area da come mi sembra di aver letto estesa per circa quindici chilometri, che per lungo o per largo prende più di un comune. Questo giacimento che io, mi auguro ben presto si riempia d’acqua e di terra naturale, sembra dover far parte di quelle intenzioni che tendono a trasformarlo in un deposito di stoccaggio del gas, preso da un luogo e rimesso nel sottosuolo, con gli ovvi inconvenienti e pericoli che dir si voglia in molteplici chiacchiere. Io dico che bisogna ringraziare la natura di averci avvertito e di averci dato la sua sostanza per un po’, ma ora il buon senso dovrebbe restituire alla natura ciò che gli appartiene – e lasciare che ci avvisi quando vuole che si sia sempre, per ciò, mezzo salvati.  Di tale questione, si è per ora fatto carico dell’argomento il comitato di quartiere di Porto D’Ascoli centro – quasi avessimo noi di Porto D’Ascoli tutto il giacimento di gas naturale. E tale questione sembra riguardare altri centri italiani.

 


 

Ferrovia e pitocchi un’opportunità da non perdere

pubblicato 26/apr/2012 23:56 da Patrizio Marozzi

Si annullano le fermate nazionali in molte stazioni, per la morfologia ferroviaria e per incrementare la velocità. Ciò à determinato che in diversi tratti della ferrovia adriatica alcune località siano rimaste fuori da entrambe, e allora, per ridare vigore all’intera tratta della ferrovia adriatica e migliorare gli snodi già esistenti, per raggiungere altre località nel modo più comodo, per chiunque nel mondo, e, aggiungere possibilità al movimento locale. Mi riferisco alla zona delle regioni Marche Abruzzo; sud delle Marche e Nord dell’Abruzzo. È bene non perdere l’opportunità di portare per morfologia la Stazione di Porto D’Ascoli a otto binari, non solo per adeguare la possibilità di percorrenza dei treni e la facilità alla loro sosta ma appunto per incrementare anche l’intero tratto della ferrovia adriatica, aggiungendo due treni che vi partono – uno con percorrenza e fermate, Porto D’Ascoli, Pescara, Aquila, Roma, e viceversa - E l’altro, Porto D’Ascoli, San Benedetto del Tronto, Civitanova Marche, Pesaro, Rimini, Bologna. In questo modo s’incrementerebbero anche altri comparti della ferrovia e snodi, si ricollocherebbero nella ferrovia veloce delle località che non vi sono più, e si aumenterebbe la velocità dell’intera tratta centro, adriatica. Tra l’altro è bene dire che le ferrovie non brillano per la ricerca dei passeggeri, anche in quest’epoca di brillanti motori elettrici, cui dispone, a fronte di un traffico automobilistico, ancora antichizzato al motore a scoppio. Comunque tra le altre cose dell’argomento trattato oltre la morfologia della stazione di Porto D’Ascoli, va ricordato che in ambito locale i servizi che si collocano a Porto D’Ascoli, servono ben più del solo comune di San Benedetto Del Tronto, in ambito marchigiano e anche del confinante Abruzzo.

Con cordialità

Patrizio Marozzi

 


 

Terremoto in Emilia

pubblicato 25/mag/2012 02:31 da Patrizio Marozzi   [aggiornato in data 25/mag/2012 02:57 ]

 

 

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foto da TMNews.it

 

Da Wikipedia

Emilia

Ferrara

San Felice sul Panaro

Finale Emilia

Sant’Agostino 

 


 

Le ripetizioni non sono importanti - non confondetevi umani che il bue e il somaro erano molto più intelligenti.

pubblicato 20/lug/2012 03:05 da Patrizio Marozzi

Il mondo violento del ricordo come dell’assenza del suo significato, non possono e non devono alterare il senso stesso della vita, come del significato di quel che viviamo. L’odio spesso ci riduce a violenza e questo finisce quasi sempre negli attributi dell’imperscrutabile significato di un tragico pensiero associativo, spesso come assenza stessa del tempo. Il ricordo cruento dell’essere umano che vive violentemente non è la contrapposizione al significato della violenza, la violenza deve essere sovrastata quando è conosciuta e non essere un motivo per anteporsi al suo significato come essere diverso. Questo mio tragico ironico commento si riduce al continuo evento violento che si rinnova in un’interpretazione demenziale associativa nei confronti dell’espressione sintetica di quel che un individuo è o vuole essere per pensare la pace in pace.

E allora prendiamo l’esempio del popolo ebraico, che è composto di individuo come ogni altro individuo, che nel suo divenire à indicato un cammino che lo porta come ogni individuo fuori dalla schiavitù - Sin dal primo grande illuminato, come Mosè e primo errante uomo che in possesso di una zappa e un pezzo di terra à pensato bene di darsi una legge. Qui credo incomincino i primi dilemmi dell’umanità, perché Mosè giunto con il popolo dinanzi al suo terreno à avuto Dio a dirgli che non ci sarebbe entrato perché non à abbastanza fede. E qui nasce il vero interrogativo: non sarà che Dio più che promettere un pezzo di terra e una zappa abbia detto al popolo umano che à ereditato il pianeta terra, più che l’orto promesso. Viviamo su un pianeta che viaggia nello spazio, ormai i figli di Mosè ànno girato il pianeta in lungo e largo e che ci sia ancora qualcuno che vada cercando la terra sua per zapparla mi sembra incredibile – del resto dobbiamo riconoscere che all’epoca” di Gesù che dava la vita spirituale e il paradiso, gli umani gli ànno risposto – No! Noi vogliamo la terra con la zappa. E questo grande problema di male interpretazione di una frase di Dio, fa si che come una ma più uno, come vede arrivare qualcuno, meglio qualcuna con la zappa in mano, subito pensa ecco vuoi vedere che mi caccia fuori il foglietto con scritto che Dio gli à promesso la terra mia e si vuole mettere a zappare al posto mio. Allora se il problema della violenza umana è questo, credo che quando Gesù Cristo tornerà, e, come disse: trovero la fede; o dovrà portarsi un mare di zappe perché l’uomo questo vuole e attende. O prima l’essere umano per quel che può con la sua zappa, non si sarà “giocato” il pianeta tutto? E allora dico che è assurda questa voglia di arrivare primi.

 


 

l'essere umano è pieno di sofferenza e troppa arrroganza

pubblicato 16/set/2012 10:29 da Patrizio Marozzi

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Non si può sostituire il respiro, qualsiasi essere umano ne morrebbe, 'l'intera umanità.

 

 

“ che cosa vediamo realmente? Vediamo forse realmente la profondità, o gli oggetti fisici, o la tristezza, o un volto, ecc.? saremmo tentati di dire che tutto ciò è – interpretazione – ipotesi – ecc., e che quando vediamo realmente sono macchie colorate distese su una superficie piatta.

Ma se mi chiedo di descrivere quello che vedo, lo faccio con espressioni che implicano un riferimento ad oggetti fisici: ad esempio:  Vedo il piano di un tavolo marrone; su di esso, verso il lato destro, c’è una boccetta d’inchiostro, ecc. non riuscirei a descriverlo parlando solo in termini di macchie di colore. Si potrebbe pensare che pur non sapendo descrivere a parola ciò che vedo, dovrei almeno riuscire a dipingerlo. È vero invece che non posso dipingere un bel nulla se non so quali oggetti fisici sto dipingendo.

Un criterio per stabilire se un dipinto è una rappresentazione esatta di ciò che ho visto consiste nel fatto che io semplicemente dico che la rappresentazione è esatta. Ma continuerei a dirlo anche se nel dipinto venisse cambiato qualche particolare.

Abbiamo l’idea di un modello ideale o di una descrizione ideale di quel che vediamo in un momento qualsiasi. Ma in realtà una descrizione ideale non esiste. Vi sono numerose specie di cosa che non chiamiamo descrizioni di quel che vediamo: sono tutte grossolane. E grossolano non significa qui approssimativo. Abbiamo l’idea errata che esista una certa descrizione esatta di quel che vediamo in ogni determinato momento.”

 Ludwig Wittgenstein narrato da Norman Malcolm

 

È indubbio che il mondo si stia offuscando molto nella vanità e ciò che c’è mostrato in quest’epoca, di là del vuoto della paura, è, o sembra la lotta tra una vanità fatti di frivolezza o un’altra fatta di fanatismo in fondo per un dominio possibile tra il possibile e l’integralismo ad esso congiunto – spesso ciò sfocia nell’uomo che violentemente uccide se stesso nella violenza per ucciderne un altro. Se ciò merita una soluzione, ciò non è certo in questa stratificazione di tali concetti dell’esistenza, ma in un modo di essere dell’animo umano che non delega alla rabbia della ragione ciò che manca all’armonia del cuore che tutto limita e tutto supera. Il contenuto spesso non esiste, ma è rappresentato e il significato che manca crea un atto che esiste, che spesso è tragico e mortale nella realtà – tanto che vien da chiedersi che cosa accade, che cosa accade e perché? Il dubbio di ognuno è l’incontro stesso di ognuno con se stesso, se ognuno singolarmente in questo incontro trova Dio, ciò è l’incontro dello stesso individuo per mezzo di sé con Dio. Ecco che l’individuo è parte e presenza e se nella sua mente vi è Dio nel suo cuore non può che esserci il prossimo chiunque esso sia, senza questa comunione chi crede non assolve se stesso e condanna Dio. La debolezza che può scaturire da un atteggiamento così vano è un irragionevole giudizio che appunto, offende la vita, non soltanto in un atteggiamento ma nel dramma nell’uccisione e nella guerra – l’uomo sembra non avere altra strada per punire se stesso e salvare un’immagine un’idea che chiama giustizia. In realtà i bisogni umani soggiogano spesso l’uomo nella differenze, tanto da smarrire le profondità che li uniscono non soltanto nella possibilità, sia essa sciocca o tragica o meglio allegra e speranzosa nella libertà, che contempla anche un rimbambimento del sentimento di sincerità che cerca appunto come può di eludere la paura che umanamente portiamo dentro – e se una barzelletta non è la verità dovrebbe soltanto far ridere della propria ironia, dovrebbe far capire che l’uomo non sa e in qualche modo c’è qualcosa di più grande che lo contempla e che l’essere umano stesso deve contemplare se vuol dare un senso alla propria vita non soltanto nel potere della paura ma anche nella vacuità della conoscenza.

 


 

per più che cos'è una legge fisica

pubblicato 27/nov/2012 09:23 da Patrizio Marozzi

Una legge fisica è qualcosa che corrisponde all’impossibile, ma è tutta dentro il possibile – per questo vi è una profonda falsificazione – che può essere reale, ma non per questo concreta – di fatti la ragione si propone sincera, ma la coscienza non può che essere vera – al contempo possibile e impossibile. L’amore è la più grande esperienza della vita umana, per questo esso si nutre della vita come paradossale legge della natura e che come tale riconosce se stessa e le sue convenzioni -  ecco appunto è per questo che l’amore è tutto nel possibile e nel suo impossibile, perché se una convenzione à una sua materia, l’impossibile à una sua sostanza e, l’amore è un ‘occhio aperto su tutto ciò che è svolto nella vita, fino al suo stesso nell’esserci per poi non esserci più. La legge fisica à chiuso il discorso che materialmente à formulato, come la materia come di se stesso si è formulata. L’amore è esistito ed è scomparso come la materia, eppure la materia si è trasformata, l’amore in quanto impossibile no e pertanto è tutto ancora nel possibile – è sfuggito alla legge fisica? Di certo può ancora compiere qualcosa d’inconoscibile e meraviglioso, ecco l’atto più semplice che può capitare, è di esserci.

Cordialmente

Patrizio Marozzi 

 


 

la natura chiama, che vuole

pubblicato 04/dic/2012 17:40 da Patrizio Marozzi   [aggiornato in data 04/dic/2012 17:44 ]

Circa sedici minuti fa, dopo un "cauto" boato si è avvertita una scossa di terremoto - ondulatoria - quarto quinto grado della scala mercalli. Aspetto smentite o conferme. per la cronaca ò atteso un po' a darne conferma perché ò dovuto istallare nel compiuter un'altra connessione internet, infatti ora sono trascorsi circa 20 minuti

Porto D'Ascoli, ora, ore 02,44

 


 

In principio era il verbo – cosa c’è di diverso ora?

pubblicato 30/dic/2012 09:31 da Patrizio Marozzi   [aggiornato in data 30/dic/2012 09:32 ]

C’è un criterio strano in questo mondo e, forse sembra ridare un senso a quel che succede di là della facilità della vita, nelle persone che forse s’incontrano quotidianamente e che forse soffrono della fatica del necessario – è per questo che bisogna parlare di parole semplici e oneste quindi se io dico e parlo del termine elemosina non vi è nulla di male – è l’unico concetto veramente gratuito di cui tanto si parla. La gratuità è appunto quella che dà all’elemosina il significato di dono monetario senza nulla in cambio, questo è qualcosa di molto semplice e immediato, diretto, forse invisibile ma presente. Poi vorrei parlare del termine di carità, con ciò abbiamo di fronte e in noi, qualcosa che non è vincolato all’aspetto dei soldi, la carità spesso non è neanche facile da donare come moto dell’anima umana – essa vive presente nella nostra concreta possibilità materiale come in tali esseri verso noi stessi e in principio il prossimo, ma non è limitata dal nostro giudizio in quanto necessità. Con il termine amore potremo benissimo evidenziare tale propensione evangelica, e, che appunto non è limitato da ciò che ci rende appartenenti a qualcosa nella nostra esistenza materiale, verso il prossimo che ci vive – è il mondo di Dio cui, credenti o no dobbiamo cercare di tendere nel nostro vivere. 

 


 

capodanno anno nuovo

pubblicato 31/dic/2012 08:28 da Patrizio Marozzi

L’anno sta per finire e allora stiamo allegri. Sinceramente questa festa della fine dell’anno mi è sempre sembrata … insomma non è che mi sia mai piaciuta molto. Quest’anno a me sono accadute molte cose belle, piccole cose che diventano piacevoli, alcune sgradevoli e schiocche e quindi un po’ molto scoccianti. E nel mondo che noi abitiamo che cosa è accaduto, credo più o meno le stesse cose. E allora non dovremmo poi parlare di molto altro, soprattutto di quel che fanno i potenti delle amministrazioni del mondo. Che dire io avrei preferito che dinnanzi alle difficoltà di una Germania i tedeschi avessero reagito diversamente e diciamolo dopo aver perso due brutte partite con il debito pubblico internazionale, avessero avuto la forza di chiudere tale partita e non rilanciarlo un po’  in Europa – che dire io sarò debole, ma anche così se adesso incontrassi una tedesca che mi dice, ei, alé magna, cosa che noi italiani non ci siamo mai permessi di dire, io la mangio devo essere onesto mi piace. Comunque credo che ai tedeschi un po’ di soldini li abbiamo ridati. Che dire, comunque avrei preferito che in Italia si fosse perseguita una linea diversa per la conseguenza che lo stato si è ritrovato senza soldi, andando a cercare una soluzione in definitiva, che à visto soltanto il prelievo dei soldi in ambito dei risparmi degli italiani, certo si è cercato di fare qualcosa nell’emergenza, ma come emergenza si è cercato di creare una continuità – quale sembra essere tasse a tasso variabile sulle necessità primarie delle persone. Certamente molte persone in Italia, non avranno risentito, di ciò, ma molte sì e alcuni, ànno scelto di pagare un prezzo troppo alto con la vita. Le tasse sulla prima casa, in certi casi, tra la prima rata, e la seconda ànno avuto un incremento di quasi in sessanta percento. Per la prima volta nel prossimo anno che vedrà già dai primi mesi un incremento del debito pubblico, gli italiani non potranno più dire che con i propri risparmi ci siamo dentro, anche con un PIL. Stralunato. Il mondo nelle catastrofi economiche à cui stiamo assistendo ci à mostrato che la regola che nel guadagno si risparmia e che nella differenza tra le varie mansioni delle persone, tra chi cura gli alimenti e chi altro, la differenziazione crea partecipazione, indipendenza economica e collettività, e ancora quella disponibile. Ora è inutile ricordare esattamente tutto ma in definitiva, si è pensato che correndo sul tempo del credito di fare profitto senza neanche che ci fossero soldi che mostrassero un concreto su cui fare guadagno e con esso risparmio cambiassero i significati e per questo le conseguenze. E allora sarebbe stato utile che nei meccanismi di compensazione non si fosse sforato verso quelli che sono i criteri naturali della libertà nei confronti del proprio pensiero e del proprio fisico. In definitiva in un’emergenza straordinaria il connotato di tasse magari su base di un periodo di tre anni, sarebbe stato più equo se: la tassa sulla prima casa fosse stata di cento euro per ogni possessore ciò non avrebbe influito negativamente sul cinquanta per cento di pensionati che ànno pensioni da mille euro in giù. Un discorso serio su base triennale sarebbe stato quello di concepire tutti gli stipendi dello stato che superassero i mille e cinquecento euro fossero portati a questo livello senza abbassare quelli più bassi – insomma anche il presidente della repubblica si dovrebbe accontentare di tale cifra, ma non perché è giusto o sbagliato, ma perché serve e parlamentari ovviamente non possono licenziarsi per guadagnare di più – cosa che può verificarsi per quelle competenze dove si crede di poter guadagnare di più in proprio. Le pensioni alte non possono superare i 2200 euro in questo momento e se si vuol salvare la metà delle liquidazioni almeno attuali, questo è più che indispensabile. Già, con tale costrutto fantascientifico non avremmo avuto bisogno di abbassare ancora l’età di pensionamento e nel giro di tre anni forse avremmo avuto ridotto il debito pubblico di almeno un terzo quello attuale. Ci sarebbe da risparmiare molto nei servizi pubblici come la nettezza urbana che non dovrebbe più gravare sulle attività economiche spesso con rifiuti irrisori - che il riciclaggio sia veramente in libera professione e magari pagato il prodotto riciclato al cittadino. Le medicine se potete pagarle pagatele, anche se lo stato le passa è un risparmio e un aiuto concreto per tutti – gli affitti che sono liberalizzati non vuol dire che ànno un prezzo fisso sempre più alto, ma che chi affitta tenga conto della situazione economica e delle possibilità di guadagno che genera e à – può farlo liberamente con il proprio pensiero. Si potrebbero dire tante altre cose ma queste sono le cose che ànno centrato questo anno- che dire forse un anno fa la Germania à temuto che una nazione come l’Italia avesse una situazione economica più equilibrata nonostante il debito pubblico, mentre lei si trovava con delle banche fosforescenti, diciamo – di certo l’economia più debole dell’Italia influenzerà molto anche l’intera area del mediterraneo e del centro Europa, ma questo fa parte di tutto il mondo dove i soldi vanno rimessi un po’ in ordine. Comunque cerchiamo di non discutere sull’Europa che in definitiva à bisogno di crescere e ancor di più . l’Italia era fatta l’Europa l’abbiamo fatta e in questi 2000 anni si e cercato di fare questo, anche quando sembrava essere il contrario.

Buona Notte e buon riposo a domani – felici e contenti.

 


 

incominciamo a essere un po' più franchi per dare possibilità, umane alle vita delle persone.

pubblicato 17/gen/2013 09:41 da Patrizio Marozzi

C’è un italiano che con una carriola dopo averla colmata di soldi, va verso il mare, un altro che lo guarda, lo chiama per chiedergli cosa stesse facendo. La risposta è che va con quella carriola piena di soldi per buttarli in mare – al ché gli viene detto ma che credi di essere una tedesco, bè! No loro ànno incominciato prima, ma ora per pareggiare la situazione non resta altro da fare. Del resto dato l’aria che tira, è sperabile che le donne tedesche continuino ad avere, soltanto paura di dover tornare a pelare patata in gran quantità. Del resto visto i vari terrori sembra proprio meglio stare fuori dalle soluzioni internazionali – persino a Napoli dato il modo come si spostano i debiti per soldi da un posto all’altro, il gioco delle tre carte – dove sta qui o qua – nessuno riesce più a farlo. Come del resto invece di far girare i soldi per il solito buco nero del fondo monetario internazionale che sembra ridotto come la banca mondiale ai tempi della guerra del golfo per soluzione. Dico sarebbe stato così tremendo affrontare già allora la situazione e, invece di continuare a far girare una cambiale abbondantemente in protesto. La Grecia dichiarava banca rotta – gli stipendi statali sarebbero scomparsi per tre mesi, le voragini colmate e la banca centrale europea, avrebbe semplicemente ricollocato soldi presso lo stato greco in rapporto alla sua economia e in sostegno agli squilibri, prima o poi in Grecia si dovrà pur ripartire più bassi per ricreare ricchezza. Certo c’è un tipo che nel deserto à smesso di coltivare la sua oasi, facendo tornare il deserto, nella speranza di poterlo vendere tanto il suo valore è cresciuto, anche se non si comprende bene il perché.

La pioggia è più facile affrontarla con l’ombrello che con un uragano. Comunque meglio l’uragano della guerra. Chi à detto che debba esserci per forza un uragano.

 


 

Il biglietto ferroviario

pubblicato 13/feb/2013 07:43 da Patrizio Marozzi

Il biglietto ferroviario

Sarebbe bello e utile che per fare un biglietto ferroviario, oltre le biglietterie – si potesse dove esse non vi sono e in orario notturno – si usasse la carta magnetica – per chi non lo sapesse o non la ricordasse è quella che si usò dopo l’era del gettone telefonico. Consisteva in una tessera magnetica con validità periodica annuale o più che aveva inserito nella fascetta magnetica l’importo della stessa, che si esauriva con l’utilizzo. Ora comprare suddetta carta inserirla nella biglietteria automatica – premere partenza e arrivo, tipologia di viaggio – aspettare qualche instate per la lettura della carta magnetica e la fuoriuscita del biglietto. Si potrebbe così fare a meno delle attuali macchinette per biglietto, se ancora ve ne sono e delle obliteratrici automatiche. Oltre ovviamente si usufruirebbe del principio – quel che faccio lo vado a fare.

 


 

se campa lo stesso

pubblicato 28/feb/2013 08:11 da Patrizio Marozzi

Premetto che non seguo più le attività agonistiche delle ricreazioni sportive da diverso tempo – vuoi perché il calcio è cambiato e man mano che cambiava mi sembrava proprio che peggiorasse. Non so quali siano i fatti specifici in essere definiti razzisti dagli organi internazionali addetti a guardarsi le partite gratis. E non so se poi questo saluto fascista – famigerato – dei tifosi o tipposi laziali sia stato seguito dall’alzata di braccio con la frase, A Noi! Che dovrebbe identificare il saluto fascista o da forza Lazio o da un vaffanculo. Lungi da me il pensare che la compostezza sia parte dello stare allo stadio, dove si è sempre tollerato tutto tranne le botte quando apparivano o scoppiavano – quindi non so proprio che dire. Faccio allora mente locale per tornare un istante qualche anno indietro – le ultime volte che sono andato allo stadio la cosa che mi sembrava un po’ pazzoide, si verifica nella competizione sulle gradinate per il commento di ciò che accadeva sul campo, una sorta di assoggettamento associato per aver ragione sull’opinione espressa quasi per accaparrarsi il consenso consociativo dei tifosi circostanti. Ciò per chi ricorda il calcio non a fini di lucro economico, può apparire come dire – bene pressappoco c’è sempre stato – appunto pressappoco ma questa cosa negli ultimi tempi che sono andato allo stadio era diventata alquanto fasulla e ridicola. E allora voglio tornare ancora un po’ indietro nel tempo, ai tempi, per intenderci meglio dell’era Rozzi del calcio Italiano dove anche la porchetta non si pagava e finiva che non si sapesse che l’aveva mangiata – e tornerei per l’occasione alla mitica partita vinta dall’Ascoli calcio, allo stadio Del Duca con rasoiata su punizione di Colautti. Era l’epoca in cui lo stadio di calcio era pieno – dove salire di categoria, voleva dire anche ampliarlo, tanta la gente che vi andava – il “tifo” era quello gli sfottò pure, ma lo stadio era pieno di famiglie – quel giorno rimase importate oltre per la mitica vittoria sulla Lazio, per il Goal di Colautti a Pulici, se non ricordo male, portiere divenuto anche dell’Ascoli, anche per Giogione Chinaglia – ricordo che mai nessun giocatore fu fischiato come il centravanti della Lazio e della nazionale, tanto che quando Chinaglia andò a riprendere un pallone finito sotto la Curva Sud per metterlo nell’aria piccola affinché il portiere dell’Ascoli lo rimettesse in gioco l’impressione che ne ebbi fu quello di un atto di gentilezza come per dire al pubblico, ma che vi posso fare!

Sappiamo in fondo che Roma chiama atteggiamento e, ricordo che molti anni fa un tifoso di quelli della Lazio della curva – quando veniva in vacanza qui nell’adriatico riuscì in una delle cose più incredibile che si potessero verificare, bardato con la tuta da sommozzatore in un’acqua di non più di due metri e con la sola bocca scoperta riuscì a farsi baciare da una medusa, tanto da irritarsi le labbra.

Dell’antica Roma voglio ricordarmi di quella Roma Ascoli – giocata in campo neutro a Pescare, dove io seduto tra soltanto tifosi romanisti non trovai di meglio che sfotterli, dicendo e dando consigli su come poter battere l’Ascoli. Porca loca, fu una partita che l’Ascoli poteva vincere almeno quattro a uno per le molte occasioni da goal clamorose che non riuscì a concludere in rete – la partita finì in parità, come sarebbe stato bello se avesse vinto l’Ascoli, mentre io davo i consigli ai tifosi romanisti come batterla.

E allora forza Ascoli, Giorgio Chinaglia insegna – per la questione specifica si può affermare con i classici stilemi del calcio: “le corna!” e per stemperare ricordarsi come si fa a Roma, che ad arrabbiarsi si fa doppia fatica.

E aggiungo che per il motivo che molti guardano la partita di calcio alla televisione, non c’è motivo di tenere gli stadi vuoti, basta tornare a biglietti da dieci euro e quindici euro, cinque euro i bambini e le donne, se queste ultime non si offendono.

Saluti Cordiali e un buon divertimento a tutti.

Patrizio Marozzi 

 


 

moplen

pubblicato 10/apr/2013 00:42 da Patrizio Marozzi

La notizia che à lasciato più interdetti tra ieri e l'altro ieri e oggi è quella data dal Giappone che stamperà soldi secondo le necessità - In definitiva il Giappone tra le nazioni più tecnologicamente avanzate, ma con un debito pubblico il più alto con i costi dei beni che seppur fluttuanti alti - dopo il tragico terremoto - sembra abbia deciso di cambiare impero -del resto è l'impero del sol levante del sole stesso e come potrebbe essere condizionato dall'inflazione avendo per questo principio una risorsa illimitata. Infatti la stampa dello Yen per le necessità cerca di ridare possibilità allo scambio interno per un'innovazione tecnologica e una ridistribuzione degli scambi per una soluzione dei problemi pragmatici la vita, rivissuti possiamo dire con un nuovo giardino zen in cui tecnologicamente l'individuo pratica le soluzioni materiali personali e in ciò reciprocamente, liberando il significato economico dall'influsso piramidale e in funzione della libertà necessaria al raggiungimento delle soluzioni pratiche come avanzamento stesso della conoscenza e della libertà. L'individuo torna familiare a stesso senza che nessuno gli controlli il pensiero o i movimenti.

 


 

attenzione alle mutante

pubblicato 14/apr/2013 01:01 da Patrizio Marozzi

Il PD e Bersani ànno annunciato che loro sono con i poveri - dato l'accaduto si consiglia di controllarsi se si ànno ancora le mutande - nel qual caso dato l'inconveniente sociale di rimanere senza mutande si potrà manifestare anche senza per farsele comprare, e, guai a chi se le compra sa solo o sola perché quello che si à nelle mutande non è un'opinione personale ma collettiva.

Sembra che dall'annuncio alcuni cristi in croce abbiano abbandonato la croce per non vedersi sfilare le mutande.  

 


 

Prima di pranzo

pubblicato 18/apr/2013 03:09 da Patrizio Marozzi

é molto bene che gli italiani in questo periodo raffreddino i propri titoli di stato - riducendo drasticamente le aste per riportarle a tutt'altro regime - trimestrale semestrale sino all'annuale - e riportarle nel pil - anche oggi prima di pranzo è indispensabile ridare liquidità alle persone intervenendo immediatamente sulle tassazioni di decrescita fatte nell'ultimo anno e mezzo - agire per riequilibrare le informazioni sul guadagno - riducendo le sperequazioni di informazioni sulla fiscalità derivata da esse ciò che si dà gratis è gratis ciò che si paga fa guadagno e si relativizza il gettito al bene comune.

io te la dico poi fa quello che te pare?  

 


 

È bene per semplicemente ricordare …

pubblicato 01/mag/2013 00:12 da Patrizio Marozzi

Che nell’idioma italiano si scrive il suono che si pronuncia per mezzo dell’alfabeto italiano – e che ciò che è scritto si pronuncia com’è scritto, quando necessario anche nella traslitterazione, possibile tra una lettera non in alfabeto con una nell’alfabeto – per questo la fonesi rimane invariata e autentica nell’espressione. Non vi è nessun obbligo pertanto perché nell’espressione dell’idioma Italiano si tenga a memoria tutte le compitazioni delle parole in lettere di tutto il mondo con tal uso e, del resto proprio per rendere possibile ciò, nel ricordare, sono obbligo nelle lingue anglosassoni e quante altre che si compitino le parole in lettere, affinché nella necessità chi scrive la parola in inglese sappia esattamente dalla compitazione dell’interlocutore l’esatta lettera della pronuncia da scrivere nel testo.

 


 

L’incidente probatorio

pubblicato 01/giu/2013 00:26 da Patrizio Marozzi

……

Insomma avvocato lei mi parla di quello che si è mangiato a cena, delle conversazioni – si attenga agli argomenti del pubblico mistero. Delle vergini sacrificali al dio Dionisio, all’interdizione del senato romano dei riti bacchici e di quelli saffici. No vostro onore io ò parlato di sterilizzazione. Insomma pubblico ministero le vergini erano giovani o vergini. E lei avvocato entri in argomento, usi un po’ di superstizione, o quantomeno usi la scienza della cartomanzia. Non mi dica che non à mai fatto una telefonata a qualche chiromante per sapere che tempo faceva. No, perché? E allora si aggiorni, si aggiorni. L’udienza è rinviata per l’aggiornamento.

 


 

basta con tutto il resto

pubblicato 09/lug/2013 07:15 da Patrizio Marozzi

chi mi bacia à ragione il resto è uno stronzone - Questa non è un'opinione relativa.

 


 

Bisogna essere realisti e per un po' finire con il credere alla iella.

pubblicato 21/ago/2013 08:30 da Patrizio Marozzi

Cosa crollerà prima il credito al debito (finalmente) o il debito? quando si tornerà a praticare un'economia uguale ma molteplice - o meglio qualcosa di completamente nuovo e che contempli anche il rispetto delle scelte individuali di vita - a prescindere da un fattore post generativo, ma creativo - si potrà incominciare a dire di essere persone che vivono o ancora che vivranno - è ancora ammissibile confondere la delega del patto sociale con la sperequazione tra effetto astratto sul positivo della scelta individuale - e la sperequazione astratta può prescindere la scelta individuale - se la percentuale è un'eco sistema del possibile economico e che quindi può indicare i reali connotati della vita e del possibile economico all'interno delle scelte di vita - la soluzione deve modificarsi in rapporto alla possibilità della soluzione, e, non può che essere elastica e in conseguenza non dell'espansione dell'eco sistema della percentuale che à un limite reale sul limite di quelli che sono i criteri limitati dell'economia monetaria - è propriounìallitterazione il limite dell'economia - ma sulla possibilità concreta del cambio dell'informazione in conseguenza di una soluzione migliore in rapporto alla possibilità e al significato del possibile che risolve il fabbisogno senza far crescere la percentuale dell'eco sistema economico. se non c'è un cambio di coscienza e di pensiero reale giocoforza sull'odio si cade e non sull'elasticità autentica del significato dell'amare se stessi e gli altri.