Patrizio Marozzi - Occidente specchio in frantumi pag.43          

 

 

 

Occidente

 

Questa notte qui dentro

non accoglie nessuna luce - nessuna Vita

Solo il buio immenso - dell’esistenza

Parallela ai limiti di un notturno cadere

di un volo sereno

 

Perdersi dal senso di ogni realtà

Ritrovarsi senza identità

la pioggia cadere

la sola lacrima lasciata estrema

alla mia coscienza

 

il sole la luce

l’aria - che d’io vorrei

t’accarezzi

giacché esiste

 

Anima

tra poco forse non capiremo più

Ti ricordo.

 

Lontano il sentirsi - come soltanto si è

Lontani - nell’ossequio del buio

del ritrovarsi giorno

 

Improvvisi - veri

nel suono di una strada che rantola

 

Mi raccoglie - nell’aria di uno sguardo

il senso immaginato

nella goccia di un pianto

un respiro soltanto

e poi - più nulla

Nulla più

 

il giorno segue - segue

la notte dei ritorni

del medesimo e simile istante

Caldo come il tempo che trascorre sbadato

nelle stanze immemori - della vita

 

È tempo di capire il non capito

che mai sarà compreso

 

Percorsi solitari - fuori dal tempo

dallo spazio

Nel sogno dell’anima

 

il tempo si sottrae - qui -

nel caffè vuoto

tra luci d’ombre

 

Nello scorrere in un momento

lo svolgersi di un “attimo”

 

Io non so perché son qui

in un luogo deserto - al tempo

e al senso forse anche

 

M’immagino e mi sento

uno sperma in un ovulo

attecchito in un luogo strano

 

E non mi guardo più osservandomi

esistente e null’altro

 

Fuorché in me - in me soltanto io

mi sento

 

Attimo sterile ma pur vivo

Portami lontano

oltre ciò che penso - oltre ciò che immagino

 

Soltanto fuori

perso oltre me stesso

 

Solo

eternamente solo

 

nei dubbi e nelle domande senza eterna risposta

 

Lascia che il tempo si perda

e l’anima si ritrovi

Lo sguardo si schiuda

e i pensieri riposino

 

Ora soltanto vedo — o forse sogno

 

Vita finita

sotto i talloni di un esteta raffinato

Un giocoliere dell’anima

sentimento lontano — di un vecchio Clown

che

trascorre se stesso

e gli altri

La mano tesa della vita

 

Cosa è la Vita — forse

una falla nel vuoto

o un esistenza compiuta

O semplicemente esistenza da esistere

 

“L’esistenza un vuoto supremo

nell’agire”

Una lacrima nella pioggia

un gesto tra il movimento

il pensiero da trovare

nella confusione di un niente da perdere

 

La vita mi si ricorda

dove

la terra e il mare

il cielo e l’ombra

soli pensieri

 

Ora

la speranza coglie l’attimo

lontano movente

presente

nei nostri adesso

 

È questo che consuma il viso

logora l’espressione

 

“Ogni spasimo di passione”

 

Che si riposi

tornino i sentimenti

 

Ogni segno si ridesti nella notte

E i giorni — in giorni di Vita calma

lontani in presenti di speranza

 

L’anima ritrovi me

o io essa

 

Quando il pensiero dell’occidente

si ritrova ad eludere la speranza

Tutto si perde

in un nugolo di sentenze — in uno spegnersi di sentieri.

 


 

 

Piombo stabile

Colore libertà nelle sensazioni

 

Malinconica sensazione

ormai allo stadio finale

 

Noia, stasi

Pallidi pensieri della fantasia

Guardo il vólto di una prostituta

occhi solcati scuri

 

Trascinarsi giorno dopo giorno

nel corpo di un anima morta

Soffocare l’altrui vista

 

Ma forse è meglio

un altro frammento del mosaico

Una minuscola particella di……

 


Kyrie Eleison

 

Mani legate

luce proiettata nell’uomo

 

Sfera egra sindrome

Grisù

 

Fisicità

vagina

Urla di chi vuol essere

 

Libro dai fogli bianchi

nessuno ha scritto

clausura umana

 

Invecchiano e muoiono come saliva in terra

 

 Sepoltura dei morti

 


Ossessione

 

Mente la scrittura telepatica?

Unica lettura — Pensieri di se stessi

nei sentimenti mentali

 

Fruscio cellulare

parole sottovoce della macchina dei pensieri

 

Sensazioni

Materia

Anima e Mente

Immortalità estemporanietà umana

 

Germoglio — la luce

 


La non speranza

 

Goccia sulla roccia infrange

Pazienza

 

La roccia cederà alla ripetivita

della tondeggiante acqua

 

Erba soffocante

Primavera respira nell’aria delle stagioni

l’infansia della vita

 

Il crogiolo vede le fusioni

latente scissura

da ciò che è

 

Occhi

Luce

Tramonto

Sole

 

La corda dell’orologio è ormai finita

nella contemporaneità dell’erro

 

Anacronismo senza verde

 


Poesia

 

Velluto nero

tristezza, sguardo definito

 


Anima

 

Deserto

dalla sabbia nera

Buio Anima velocità

 

Essensa

 


Attesa

 

Qui

Qui

Vago la speranza

Sogni stravolti — luce vista

 

La candela si spegne

qui nel treno incerto

Troppo avanti le rotaie

il tempo è andato — un pozzo seduto

guardo il punto luminoso

 

Speranza nascosta — paura

rientrare passato

ora, qui

significati immagini

 


Cara amica

 

Cara amica

di giorni malinconici e tristi

tu ascolta ogni volta che il pensiero

parla

 

Tu sei

la folla cieca e sorda

 

Cara Amica

che fai capire

le parole della terra

Non eri il mio capirti

 

Ringrazio cara Amica

il tuo esserci

 


 

 

Raggio di raggi

 

Piovono sulla terra

e penetrano nell’atmosfera

calda solare

 

Tempo che cambia

i suoi umori e risveglia

calda luce, letargose sensazioni umane

 

Nuvole

piacevole malinconica solitudine

voglia di amare — del mare

protetto

 

“Noia” spiaggia

illusioni stanche

riverberi il tempo

della vita dell’uomo

 

Fantasia

 


 

 

Esistensialmente penoso

 

Che pena questo mondo perforato da lame di coltello

ormai dissanguato da vampiri del giorno

 

Che pena questo mondo

attraversato da lancinanti aborti

che distruggono l’orchestra dell’acqua

 

Nessuno più riesce a suonare il sintetizzatore

della vita

E gli orchestrali putridi cadaveri

mai vivi

 

Fili recisi da un uomo distolto da sé

fili dell’ultimo unico morire e dell’ultimo nascere

Che pena questo mondo

surrogato mal riprodotto di ciò che fu

inventato

 

Subconscio della mente

anima per vivere

cessare ci credere nell’utopia

come utopia

 

Guardare liberare

non più presuntuosamente

 


Gli scalatori della vita

 

Montagna chiara

anni freschi e penetranti

Aliti che scendono dall’esperienza d’essa

 

Montagna di scalatori inesperti

nella vita

 

Fune di costoro

chi la dovrà iniziare

sui germogli di un seme appena nato

un sguardo in se stessi

forse non basta

 


 

 

oh voi che credete

di saper tutto non riuscirete a capir mai nulla

 

Oh voi dai grossi encefali — che dall’alto

dei vostri seggioloni

credete di intendere l’ego

 

Le vostre encefalari celebrazioni

fanno già olezzare

 

Oh voi che credete di sapere tutto

non riuscirete a saper mai nulla

capir mai nulla

 


 

 

Macedonia

 

Chiuso nella mia stanza

sento vociare nelle strade

la gente

Che piange ride — discute e si dispera

 

Prendo l’aerio della vita — nella mia stanza

 

Atterrare

Motori

Virguldi umani

Vedermi

 

Stanchezza

Corpo

Godere

Soffrire

Animo

 

Nella grande casa bianca dei sopravvissuti

ascolto la machina del cuore

controllare il ritmo della vita

Sentimenti di tristezza umana

rimbalzano

dentro le mura di quella grande casa

piena di tante età

 


L’io nella confusionale chiarezza

 

Da circospezioni esistenziali

assurdo idioma

mentale

della cellularità umana

 

Metabolismo della mente

idiosincrasie

 

Masturbazione

Circonvallato

Causa

Prigioniero della libertà di avere

intenso

 

Chiusa fisicità

misantropia — accesa maschera

ego

 

Disperata corsa verso ciò che non è stato

 

Regresso Umano

 


Tunnel prima vita

 

Tunnel prima vita

Ghiaccio sentimentale

 

Adolescenza

uomini giovani

Menti sessuate

 

Vecchio verde

 

Ventri donne — tombe della vita

assassini assassinanti

 

Re d’oro e diamanti

uccidono

membro multicolore

di re senza corona

 

Uomini senza importanza

erigono cattedrali

dall’egocentrico loro cervello

 

Le mani agonizzano nell’umano

nei loro buchi l’inventore delle anime

Ancora

 


Il poeta falsario

 

Automa poeta

Macchina della lettere

 

Fredde poesie

parlare

Calore della vita — dove

 

Quarzo

Scrittura ipocrita

 

Quel poeta

con la sua imbrogliona poesia

Raggiro pupillari emozioni

con lucrosi griggiori mentali

Quel poeta dalle cancrose poesie

distrugge sentimenti

a lui sconosciuti

Crea artificiosi enfiamenti scritturali

 

Quel poeta

è un falsario di poesie

 


L’Io poeta

 

Angoscia essere poeti?

Rifugio metamorfosi

Fogli bianchi

 

Poesia incontinenza Mentale

su carta incolore

Emozioni camuffatamente scritte

 

Non sensi

con sé significanti

blindati che racchiudono

L’io di poesie e poeti

 

Definizioni indefinibili

Trascini con te l’anima

delle tue poesie

all’ultimo inizio

 

Maledetto perché fin troppo comprendi

 

“Illusione” di sentire

Poesie e Poeti

 


 

 

Uomo

 

Confusione

Prigioniero

Squallore

Circondato

Alienazione

 

Come muoversi da questa stagnante

situazione

Come fuggire da lo

squallore dell’uomo

se si è uomini

 

Prigionieri

Nausea

Frustrazioni

Dell’ipocrita giustizia

umana

 

Morto

Conosciuto

faziosa ragione

Carceri

Senza io — Senza Coscienza

Morto

 


La strada

 

La gomme ruotano sull’asfaldo

fiancheggiate dal limite quatramoso

e dalla lunga riga lungitudinale

 

Strada che attraversa

immagini senza fine

 

Nuda strada da bipedi umani

 

Tempo in movimento

prigionieri

ripetizione statica

della tua destinazione

 

Inghiottita nella strada

della tua falsa anima

 


 

 

L’equilibrista

 

Equilibrista

col suo cervelletto

nella terra al di sopra dell’alveale

malato

 

Uomo sulla vetta della montagna

delle anime

 

Simbioso

Anima

Membra visive

Indice

Video immagine della giusta strada

diventa esile cordone ombellicale

 

Equilibrista

sulla fune della vita

non cadere nell’alveale

malato

 

I leoni da circo

rugiscono di lasciarsi cadere

perché ormai nelle loro prigioni

temono

Un asta di metallo per mantenere l’equilibrio

ed arrivare

all’altro inizio

della fune

 


Seme d’uomo

 

Credere un pianto

uccidere un seme nel suo respiro

 

Non si può

 

Semi di gente su terre defunte

morte de la morte

 

Un fiore reciso

dalla sua placida terra abbandonato

si accoglie in una speranza infranta

il gesto immemore

dell’incoscienza di una fine

 


 

 

Umane Sensazioni

 

Vibrano muovono

prendono e lasciano

 

Poeta illusione realtà

nella notte dell’uomo / che atrofizzi con cauta maschera

sensazioni del respiro

 

Anima aria

Morte

autunno foglia

automobile

Cipressi crisantemi

Libertà

Sintetiche sensazioni

 


Stabile sfera

 

Ruotare Ruotare Ruotare

nel cerchio sferico dell’esistenza

Centripeto e Centrifugo

 

Infrangere

scorgere

inaudito

 

Vetro, Metallo Ruotare

senza senso

 


Agoscia

 

Anima ignota

paura di un cervello

che si sfoca nei colori inesistenti

di strade

dai riflessi abbagliati

 

Tutto fermo

non più importante

Ansia

 

Viaggio su un treno di chiaro disidentità

 


Cantine

 

Cantine zozze e scure

Topi scarafaggi

e trappole di ragno

 

Topi che si divorano

e corrono corrono verso quel pezzo di formaggio

suicida

 

Si sognano — si sognano

mia noi nella realtà delle loro cantine

 


Ragazzo Eroina

 

Giù nel vuoto

nel pozzo senza fondo

 

Cadere

non capire

far nulla

nella folle caduta

 

Tonfo sul fondo — risveglio

realtà paura

corsa indietro su quel nastro assurdo

 

Ogni volta toccherai quel fondo

lascerai te — giù

sul fondo di quel pozzo

ogni volta di più

 

Ogni volta in quel cerchio di muro

fino all’ultima volta

fino al tuo tardo capire

la tua fine

 


Specchio

 

Sentire

Vedere

Capire

Circondato da sfere d’acciaio

che rimbalzano scuotendo il suono

dell’ambiente

 

Epoche dei riflessi

delle immagini — stancano

il ripetersi delle loro sequenze

 

Fin sullo specchio che s’infrange

in mille piccoli momenti

 


 

 

Mente cervello

 

Mente cervello amico

nemico

Mio comando mio

schiavo

 

Forza negativa e forza

positiva

contrasto universale

Centro di tutto

Centro di niente

 

È qui l’essenza dell’uomo?

 


Fiore

 

Tulipano fortunato

mondo da trovare

in un seme — perso nella terra di ognuno

o nessuno

Non più serre — non più

per un fiore che vuole esistere

 


Vuoto

 

Vuoto

pupille

ragazze

fisici meccanici

doppioni impensanti

 


Empatia

 

Vista, l’ho visto

in quella scossa interna

 

Non so’

che era una

Empatia

 


Misantropia

 

Ho conosciuto il caso

Amato odiato — istantaneamente

 

Misantropia

conoscerti

Amica

Capire

 

Ora So

che sei stato dove noi

prima o poi

accadiamo

 

Basta


Spersonalizzazione

 

Tutto fuor scritto che in me

 

*****
Viso vero

 

Viso legiadro

tra chiare gote — teneramente

resee

 

Questo ricordo ti si meraviglia — Uomo

nello spegnersi dei tuoi momenti

 

Giacché dedicati all’esistenza

di un’ipocrita sequenza

 

Distenti la tua faccia

lasciati andare nel precipizio del tuo

io

Nascendo e crescendo — Nascendo e crescendo

 


“Attore “umano”

 

Recitare lo sguardo

di un istante

medesimo all’esistenza

 

Sul palcoscenico della vita

della terra

 

Quell’immagine nello specchio

si appropria della tua realtà

e ti annulla annullandosi in sé

Sempre

 


Controllo

 

Controllare non

Mente

Coscienza

Cazzo

Linguaggio

I sensi si perdono

Caos

disinteresse

Fine

 


Nausea

 

Nausea

lo sguardo

Nausea

l’olfatto

Vuoto reale preso

inappagabile realtà

 

 

 

 

 

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