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Questa lirica nasce diversi anni fa (ora dovrei fare mente locale per ricordare l’anno esatto). Un giorno il fratello di un’artista che lavorava la ceramica e la terra cotta in forma d’arte, mi chiese se potessi scrivere qualcosa per una mostra di suo fratello. Io pur pensando all’atto di tale lavoro decisi per questa lirica, pensando più all’arte in se, che il “desainer”, tale mi sembrò il fratello artista, rispetto al fratello, pur attento all’arte dell’oggetto, che mi chiese di scrivere per suo fratello e che era rappresentate di articoli di “desainer”. A oggi ho deciso di recitare io questo testo – che all’epoca della mostra fu recitato da un attore teatrale – E nel farlo ho posto la mia interpretazione più che sul tono della voce sulla semplice respirazione - per ciò si può pensare anche agli sputacchi di Ungaretti che anziano leggeva le sue poesie in televisione, ciò è possibile per chi lo ricorda in tale veste, ma è del tutto irrilevante per gli ascoltatori che ascolteranno la mia lettura. Grazie.  

P.S.

L’artista in questione si chiamava Renzo Capparucci, il nome del fratello non lo ricordo. Comunque persona gentile e anche amate del desainer.

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